This thesis intends to analyze the topic of post-disaster resilience and public spaces in an urban context following a catastrophe, to see if they have a strategic role and if they are somewhat resilient. Specifically, this study explores the public spaces (streets, squares and green areas) of the city of L’Aquila in the history of its most disastrous earthquakes in 1315, 1349, 1461, 1703, 1915 and 2009. At present, the geographic literature, which connect the subject of resilience with that of public spaces are rather small and, according to this approach, no other comparable studies are studied in the case of L’Aquila. The aim of the research is to demonstrate the ability of urban public spaces, in post-disaster contexts, to be resilient, studying their morphological and functional evolution, both on a practical and symbolic level, following the earthquakes that have affected the city from the 14th century to present. The aim is to trace the physical elements and / or social and economic uses on which the resilience of the public spaces of the city is structured, both as a result of seismic events as between earthquakes. The research criteria are as follows: In the process of erritorialisation, what happens when a territorial structure is affected by a disaster? Are public spaces able to return structural multistability to the affected community? How are public spaces, understood as sociotopic spaces, resilient in the aftermath of earthquakes that affect L’Aquila? Participation can be understood as a postdisaster resilience strategy, and therefore one of the possible forms and / or indicators of resilience? Does the cartographic representation contribute to provide new elements for the analysis of data and sources? The study course consisted in the search for direct and indirect historical sources at the archives of L’Aquila, in the cartographic, iconographic and photographic reconnaissance of the city and in the field survey carried out by the Move Your City group through a participatory approach that has allowed us to identify the uses of spaces by young people for leisure after the earthquake in 2009. Through this path it was possible to analyze the collected data by categorizing resilient public spaces by following two criteria: temporal (public spaces that after disasters have always been resilient and resilient, and those born after disasters that show resilience and functional forms) (resilient public spaces with respect to the type of use, so that functions can be political, economic, social or cultural). The research yields important results regarding the strategic role played by public spaces in the city of L’Aquila; following the categorization provided, it can be said, for example, that: Piazza del Mercato or Piazza Duomo, that is, the main square of the city, has always been resilient to the earthquakes, also changing its function (from housing area post-quake to religious, economic, political and social function). The urban walls prove to be resilient especially after the earthquakes of the medieval era by playing a political and defensive function, losing their role with the expansion of the city after the earthquake of 1915 but summarizing the value as a cultural asset following the quake of 2009 (it was one of the first assets to be restored). Such study, combining archive research with field inquiry through a participatory approach, would like demonstrates how a reflection on the resilience of urban sociotopic public spaces is crucial, as they represent the place where one moves away from individual experience and enters into the collective, and hence the place where the community confronts itself and enters into dialogue.

La presente Tesi intende prendere in analisi la tematica della resilienza post-disastro e degli spazi pubblici in un contesto urbano, in seguito a una catastrofe, e verificare se questi ultimi hanno un ruolo strategico e se si dimostrano in qualche modo resilienti. Nello specifico, questo studio analizza gli spazi pubblici (strade, piazze e aree verdi) della città dell’Aquila nella storia dei suoi terremoti più disastrosi avvenuti nel 1315, 1349, 1461, 1703, 1915 e 2009. Al momento nella letteratura geografica gli studi che connettono il tema della resilienza con quello degli spazi pubblici sono piuttosto esigui e, secondo questa impostazione, non si evidenziano altri studi equiparabili al caso di studio della città dell’Aquila. L’obiettivo della ricerca è di mostrare la capacità degli spazi pubblici urbani, in contesti post-disastro, di essere resilienti, studiandone la loro evoluzione morfologica e funzionale, sia a livello pratico che simbolico, in seguito ai terremoti che hanno interessato la città dell’Aquila dal XIV secolo a oggi. Lo scopo è di rintracciare gli elementi fisici e/o le utilizzazioni sociali ed economiche sulle quali si articola o meno la resilienza degli spazi pubblici della città in seguito agli eventi sismici, ma anche tra un terremoto e l’altro. Le domande della ricerca sono le seguenti: Nel processo di territorializzazione, cosa succede quando una struttura territoriale è colpita da un disastro? Gli spazi pubblici riescono a restituire multistabilità strutturale alla comunità colpita? In che modo gli spazi pubblici, intesi come spazi sociotopici, si dimostrano resilienti in seguito ai terremoti che disastrano L’Aquila? La partecipazione può essere intesa come una strategia di resilienza in contesto post-disastro, e, dunque, una delle possibili forme e/o indicatori di resilienza? La rappresentazione cartografica contribuisce a fornire nuovi elementi all’analisi dei dati e delle fonti? Il percorso di studio è consistito nella ricerca di fonti storiche dirette e indirette presso gli archivi dell’Aquila, nella ricognizione cartografica, iconografica e fotografica della città e nell’indagine condotta sul campo dal gruppo Move Your City, attraverso un approccio partecipativo, che ha permesso di individuare gli utilizzi degli spazi della socialità da parte dei giovani nel tempo libero in seguito al sisma del 2009. Grazie a questo percorso è stato possibile analizzare i dati raccolti tramite la categorizzazione degli spazi pubblici resilienti seguendo due criteri: temporale (spazi pubblici che dopo i disastri si sono dimostrati e mantenuti sempre resilienti e quelli nati dopo i disastri che dimostrano forme di resilienza) e funzionale (spazi pubblici resilienti rispetto al tipo di utilizzo, quindi in base alle funzioni che possono essere politiche, economiche, sociali e culturali). La ricerca conduce ad importanti risultati riguardo il ruolo strategico svolto dagli spazi pubblici della città dell’Aquila; seguendo la categorizzazione prevista si può dire, a titolo esemplificativo, che: la Piazza del Mercato o Piazza Duomo, cioè la piazza principale della città, si dimostra sempre resiliente in seguito ai terremoti anche cambiando la propria funzione (da area abitativa post-sisma a funzione religiosa, economica e poi politica e sociale). Le mura urbiche si dimostrano resilienti soprattutto in seguito ai terremoti di epoca medievale e moderna svolgendo una funzione politica e difensiva, che perdono con l’espansione della città in seguito al terremoto del 1915 ma riassumono valore come bene culturale in seguito al sisma del 2009 (è uno dei primi beni ad essere restaurati). Uno studio di questo tipo, che coniuga la ricerca d’archivio a quella sul campo tramite un approccio partecipativo, intende mostrare come sia importante una riflessione sulla resilienza degli spazi pubblici urbani, intesi come spazi sociotopici, in quanto essi rappresentano il luogo in cui si fuoriesce dall’esperienza individuale per immettersi in quella collettiva e, quindi, il luogo in cui la comunità si confronta e dialoga.

Disaster resilience e spazi pubblici. Strade, piazze e aree verdi nella storia dei terremoti aquilani (1315-2009) / Castellani, Serena. - (2018 Jun 25).

Disaster resilience e spazi pubblici. Strade, piazze e aree verdi nella storia dei terremoti aquilani (1315-2009)

Castellani, Serena
2018

Abstract

La presente Tesi intende prendere in analisi la tematica della resilienza post-disastro e degli spazi pubblici in un contesto urbano, in seguito a una catastrofe, e verificare se questi ultimi hanno un ruolo strategico e se si dimostrano in qualche modo resilienti. Nello specifico, questo studio analizza gli spazi pubblici (strade, piazze e aree verdi) della città dell’Aquila nella storia dei suoi terremoti più disastrosi avvenuti nel 1315, 1349, 1461, 1703, 1915 e 2009. Al momento nella letteratura geografica gli studi che connettono il tema della resilienza con quello degli spazi pubblici sono piuttosto esigui e, secondo questa impostazione, non si evidenziano altri studi equiparabili al caso di studio della città dell’Aquila. L’obiettivo della ricerca è di mostrare la capacità degli spazi pubblici urbani, in contesti post-disastro, di essere resilienti, studiandone la loro evoluzione morfologica e funzionale, sia a livello pratico che simbolico, in seguito ai terremoti che hanno interessato la città dell’Aquila dal XIV secolo a oggi. Lo scopo è di rintracciare gli elementi fisici e/o le utilizzazioni sociali ed economiche sulle quali si articola o meno la resilienza degli spazi pubblici della città in seguito agli eventi sismici, ma anche tra un terremoto e l’altro. Le domande della ricerca sono le seguenti: Nel processo di territorializzazione, cosa succede quando una struttura territoriale è colpita da un disastro? Gli spazi pubblici riescono a restituire multistabilità strutturale alla comunità colpita? In che modo gli spazi pubblici, intesi come spazi sociotopici, si dimostrano resilienti in seguito ai terremoti che disastrano L’Aquila? La partecipazione può essere intesa come una strategia di resilienza in contesto post-disastro, e, dunque, una delle possibili forme e/o indicatori di resilienza? La rappresentazione cartografica contribuisce a fornire nuovi elementi all’analisi dei dati e delle fonti? Il percorso di studio è consistito nella ricerca di fonti storiche dirette e indirette presso gli archivi dell’Aquila, nella ricognizione cartografica, iconografica e fotografica della città e nell’indagine condotta sul campo dal gruppo Move Your City, attraverso un approccio partecipativo, che ha permesso di individuare gli utilizzi degli spazi della socialità da parte dei giovani nel tempo libero in seguito al sisma del 2009. Grazie a questo percorso è stato possibile analizzare i dati raccolti tramite la categorizzazione degli spazi pubblici resilienti seguendo due criteri: temporale (spazi pubblici che dopo i disastri si sono dimostrati e mantenuti sempre resilienti e quelli nati dopo i disastri che dimostrano forme di resilienza) e funzionale (spazi pubblici resilienti rispetto al tipo di utilizzo, quindi in base alle funzioni che possono essere politiche, economiche, sociali e culturali). La ricerca conduce ad importanti risultati riguardo il ruolo strategico svolto dagli spazi pubblici della città dell’Aquila; seguendo la categorizzazione prevista si può dire, a titolo esemplificativo, che: la Piazza del Mercato o Piazza Duomo, cioè la piazza principale della città, si dimostra sempre resiliente in seguito ai terremoti anche cambiando la propria funzione (da area abitativa post-sisma a funzione religiosa, economica e poi politica e sociale). Le mura urbiche si dimostrano resilienti soprattutto in seguito ai terremoti di epoca medievale e moderna svolgendo una funzione politica e difensiva, che perdono con l’espansione della città in seguito al terremoto del 1915 ma riassumono valore come bene culturale in seguito al sisma del 2009 (è uno dei primi beni ad essere restaurati). Uno studio di questo tipo, che coniuga la ricerca d’archivio a quella sul campo tramite un approccio partecipativo, intende mostrare come sia importante una riflessione sulla resilienza degli spazi pubblici urbani, intesi come spazi sociotopici, in quanto essi rappresentano il luogo in cui si fuoriesce dall’esperienza individuale per immettersi in quella collettiva e, quindi, il luogo in cui la comunità si confronta e dialoga.
25-giu-2018
This thesis intends to analyze the topic of post-disaster resilience and public spaces in an urban context following a catastrophe, to see if they have a strategic role and if they are somewhat resilient. Specifically, this study explores the public spaces (streets, squares and green areas) of the city of L’Aquila in the history of its most disastrous earthquakes in 1315, 1349, 1461, 1703, 1915 and 2009. At present, the geographic literature, which connect the subject of resilience with that of public spaces are rather small and, according to this approach, no other comparable studies are studied in the case of L’Aquila. The aim of the research is to demonstrate the ability of urban public spaces, in post-disaster contexts, to be resilient, studying their morphological and functional evolution, both on a practical and symbolic level, following the earthquakes that have affected the city from the 14th century to present. The aim is to trace the physical elements and / or social and economic uses on which the resilience of the public spaces of the city is structured, both as a result of seismic events as between earthquakes. The research criteria are as follows: In the process of erritorialisation, what happens when a territorial structure is affected by a disaster? Are public spaces able to return structural multistability to the affected community? How are public spaces, understood as sociotopic spaces, resilient in the aftermath of earthquakes that affect L’Aquila? Participation can be understood as a postdisaster resilience strategy, and therefore one of the possible forms and / or indicators of resilience? Does the cartographic representation contribute to provide new elements for the analysis of data and sources? The study course consisted in the search for direct and indirect historical sources at the archives of L’Aquila, in the cartographic, iconographic and photographic reconnaissance of the city and in the field survey carried out by the Move Your City group through a participatory approach that has allowed us to identify the uses of spaces by young people for leisure after the earthquake in 2009. Through this path it was possible to analyze the collected data by categorizing resilient public spaces by following two criteria: temporal (public spaces that after disasters have always been resilient and resilient, and those born after disasters that show resilience and functional forms) (resilient public spaces with respect to the type of use, so that functions can be political, economic, social or cultural). The research yields important results regarding the strategic role played by public spaces in the city of L’Aquila; following the categorization provided, it can be said, for example, that: Piazza del Mercato or Piazza Duomo, that is, the main square of the city, has always been resilient to the earthquakes, also changing its function (from housing area post-quake to religious, economic, political and social function). The urban walls prove to be resilient especially after the earthquakes of the medieval era by playing a political and defensive function, losing their role with the expansion of the city after the earthquake of 1915 but summarizing the value as a cultural asset following the quake of 2009 (it was one of the first assets to be restored). Such study, combining archive research with field inquiry through a participatory approach, would like demonstrates how a reflection on the resilience of urban sociotopic public spaces is crucial, as they represent the place where one moves away from individual experience and enters into the collective, and hence the place where the community confronts itself and enters into dialogue.
Resilienza post-disastro, spazio pubblico, terremoto, L'Aquila, cartografia e GIS. Post-Disaster Resilience, Public Space, Earthquake, L'Aquila, Cartography and GIS.
Disaster resilience e spazi pubblici. Strade, piazze e aree verdi nella storia dei terremoti aquilani (1315-2009) / Castellani, Serena. - (2018 Jun 25).
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