This research aims at offering a survey about the historical and epistemological foundations and about the philosophical roots of juridical computer science. After the examination of the interdisciplinary birth of cybernetics, we make clear the estreme reductivism of that problematic interdisciplinary. In particolar, on the philosophical level, we aim to show the presence in cybernetics of identitary thought, i.e. of that very ancient thought which required the indifference of the entire being. On the juridical level, after examing the way in which legal reasoning is used in Expert Legal Systems, we talk about the problem of alorithmization of law, which is based on the algorithmic hypothesis of mind, according to which the mind works as an algotithm. Artificial Intelligence, the last and most important gain of cybernetics, showing itself able to translate theoretical-juridical conceptions in computational models of law, allows the measurement of juridical concepts and their structural reduction to computer science formalisms, allowing therefore the calculation of law. All this gives rise a lot of methodological problems to philosphers, and before them, to jurists.

La presente ricerca intende offrire una disamina sui fondamenti storico-epistemologici e sulle matrici filosofiche dell’informatica giuridica, in relazione alla sfida tecnologica (S. Cotta) lanciata dalla tecnologia informatica allo studio e alla risoluzione di questioni giuridiche. Ci si propone di sondare in profondità il terreno della c.d. giuscibernetica, mostrando come la forza e il fascino, ma anche le non poche criticità di quel programma epistemologico, si siano riversate nella disciplina oramai consolidata dell’informatica giuridica. Che la fruizione di strumenti informatici non sia soltanto un problema “tecnico”, ma investa prepotentemente campi propri della riflessione giuridica, è stato già ampiamente dimostrato; quello che ci si propone in questa sede di evidenziare è l’importanza, nello statuto epistemologico della giuscibernetica (e quindi della succedanea informatica giuridica decisionale) della matrice metafisica di quel pensiero in seno al quale è nata l’epistemologia algoritmica e della quale la macchina computante non è che l’ipostasi manifesta. Il prodigio elettronico è sì il risultato dell’evoluzione tecnologica della tecnica (E. Severino – N. Irti), ma è soprattutto la concreta dimostrazione della forza, tutt’altro che teorica, di un riduzionismo filosofico – tanto silente quanto non poco problematico – che ha assorbito gran parte degli sforzi teoretici e delle energie intellettuali dell’uomo moderno e postmoderno: un riduzionismo epistemologico che affonda le sue origini nel terreno della metafisica identitaria, cioè dalla metafisica del rifiuto del logos della differenza . Mi propongo dunque, sulla scorta di una ricerca che intende essere interdisciplinare, di dimostrare come la pretesa – auspicata da non pochi giuristi e suffragata dalle progressive evoluzioni dei programmi di Intelligenza Artificiale – della realizzazione di un modello cibernetico del diritto, a fronte degli immediati vantaggi in termini di legal inquiry, di judicial predicting e di judicial decision making, ponga problemi tutt’altro che trascurabili sia sul piano metodologico sia sul piano ontologico, andando a ridurre la complessità del fenomeno giuridico ad un sistema di mero calcolo. Si evidenzierà dunque come l’imperativo della razionalizzazione, evidente lascito epistemologico dell’imago mentis algoritmica, finisca per intaccare la natura del diritto e come il metodo giuridico, sempre più improntato ai canoni dell’efficienza algoritmica, finisca per essere progressivamente ridotto agli schemi delle scienze esatte. L’analisi verte quindi sui problemi posti dal sottaciuto tentativo dell’epistemologia giuridica algoritmica di ridisegnare l’ontologia del diritto, andando a configurare le nuove frontiere del diritto (P. Barcellona), ossia le frontiere del diritto artificiale (V. Frosini). Esaminata la nascita interdisciplinare della cibernetica, si fa luce sulla portata estremamente riduttivistica di quella problematica epistemologia. Viene evidenziato, in particolar modo, come la cifra ultima del programma cibernetico coincida con quella del pensiero identitario, la cui complessa trama verrà svolta, nel presente lavoro, con l’ausilio della filosofia teoretica, a partire dallo studio delle categorie metafisiche rivoluzionate e ripensate in chiave radicalmente identitaria. Ulteriormente, si affronta il problema giuscibernetico della c.d. algebrizzazione del diritto alla luce del “panlinguismo dell’identità”, ovvero alla luce di quel grandioso progetto di riforma logico-sintattico-semantica del linguaggio che, in ultima analisi, riposa sulla potentissima teoresi identitaria. Verrà quindi prestata particolare attenzione alla characteristica univeralis leibniziana, la quale costituisce un evidente paradigma protocibernetico di quel pensiero che, dall’ ars combinatoria di lulliana memoria all’algebra booleana, mira alla purificazione-formalizzazione-normalizzazione – in breve: alla “cibernetizzazione” – del linguaggio. Sul piano giuridico, dopo aver esaminato le modalità in cui si declina il legal reasoning che sta alla base dei sistemi esperti legali, si affronta la c.d. algoritmizzazione del diritto, evidenziando come l’ipotesi algoritmica della mente – secondo cui il pensiero umano si potrebbe (e secondo alcuni dovrebbe) ridurre ad algoritmo – domini il modello cibernetico del diritto. L’ I.A., l’ultimo e più lauto guadagno dell’epistemologia cibernetica, nella misura in cui si dimostra capace di tradurre le concezioni teorico-giuridiche in modelli computazionali del diritto, consente la misurazione dei concetti giuridici e la loro strutturazione in formalismi informatici, permettendo quindi il calcolo del giuridico, aspirazione di quella ragione algoritmica che affonda le proprie radici in terreni ontologici, e che pone non pochi interrogativi, in primis metodologici, ai filosofi e ancor prima ai giuristi.

Dalla giuscibernetica all'informatica giuridica decisionale. Indagine sui fondamenti e sui limiti dell'intelligenza artificiale applicata al diritto / Giacomin, Alberto. - (2018 Nov 20).

Dalla giuscibernetica all'informatica giuridica decisionale. Indagine sui fondamenti e sui limiti dell'intelligenza artificiale applicata al diritto

Giacomin, Alberto
2018

Abstract

La presente ricerca intende offrire una disamina sui fondamenti storico-epistemologici e sulle matrici filosofiche dell’informatica giuridica, in relazione alla sfida tecnologica (S. Cotta) lanciata dalla tecnologia informatica allo studio e alla risoluzione di questioni giuridiche. Ci si propone di sondare in profondità il terreno della c.d. giuscibernetica, mostrando come la forza e il fascino, ma anche le non poche criticità di quel programma epistemologico, si siano riversate nella disciplina oramai consolidata dell’informatica giuridica. Che la fruizione di strumenti informatici non sia soltanto un problema “tecnico”, ma investa prepotentemente campi propri della riflessione giuridica, è stato già ampiamente dimostrato; quello che ci si propone in questa sede di evidenziare è l’importanza, nello statuto epistemologico della giuscibernetica (e quindi della succedanea informatica giuridica decisionale) della matrice metafisica di quel pensiero in seno al quale è nata l’epistemologia algoritmica e della quale la macchina computante non è che l’ipostasi manifesta. Il prodigio elettronico è sì il risultato dell’evoluzione tecnologica della tecnica (E. Severino – N. Irti), ma è soprattutto la concreta dimostrazione della forza, tutt’altro che teorica, di un riduzionismo filosofico – tanto silente quanto non poco problematico – che ha assorbito gran parte degli sforzi teoretici e delle energie intellettuali dell’uomo moderno e postmoderno: un riduzionismo epistemologico che affonda le sue origini nel terreno della metafisica identitaria, cioè dalla metafisica del rifiuto del logos della differenza . Mi propongo dunque, sulla scorta di una ricerca che intende essere interdisciplinare, di dimostrare come la pretesa – auspicata da non pochi giuristi e suffragata dalle progressive evoluzioni dei programmi di Intelligenza Artificiale – della realizzazione di un modello cibernetico del diritto, a fronte degli immediati vantaggi in termini di legal inquiry, di judicial predicting e di judicial decision making, ponga problemi tutt’altro che trascurabili sia sul piano metodologico sia sul piano ontologico, andando a ridurre la complessità del fenomeno giuridico ad un sistema di mero calcolo. Si evidenzierà dunque come l’imperativo della razionalizzazione, evidente lascito epistemologico dell’imago mentis algoritmica, finisca per intaccare la natura del diritto e come il metodo giuridico, sempre più improntato ai canoni dell’efficienza algoritmica, finisca per essere progressivamente ridotto agli schemi delle scienze esatte. L’analisi verte quindi sui problemi posti dal sottaciuto tentativo dell’epistemologia giuridica algoritmica di ridisegnare l’ontologia del diritto, andando a configurare le nuove frontiere del diritto (P. Barcellona), ossia le frontiere del diritto artificiale (V. Frosini). Esaminata la nascita interdisciplinare della cibernetica, si fa luce sulla portata estremamente riduttivistica di quella problematica epistemologia. Viene evidenziato, in particolar modo, come la cifra ultima del programma cibernetico coincida con quella del pensiero identitario, la cui complessa trama verrà svolta, nel presente lavoro, con l’ausilio della filosofia teoretica, a partire dallo studio delle categorie metafisiche rivoluzionate e ripensate in chiave radicalmente identitaria. Ulteriormente, si affronta il problema giuscibernetico della c.d. algebrizzazione del diritto alla luce del “panlinguismo dell’identità”, ovvero alla luce di quel grandioso progetto di riforma logico-sintattico-semantica del linguaggio che, in ultima analisi, riposa sulla potentissima teoresi identitaria. Verrà quindi prestata particolare attenzione alla characteristica univeralis leibniziana, la quale costituisce un evidente paradigma protocibernetico di quel pensiero che, dall’ ars combinatoria di lulliana memoria all’algebra booleana, mira alla purificazione-formalizzazione-normalizzazione – in breve: alla “cibernetizzazione” – del linguaggio. Sul piano giuridico, dopo aver esaminato le modalità in cui si declina il legal reasoning che sta alla base dei sistemi esperti legali, si affronta la c.d. algoritmizzazione del diritto, evidenziando come l’ipotesi algoritmica della mente – secondo cui il pensiero umano si potrebbe (e secondo alcuni dovrebbe) ridurre ad algoritmo – domini il modello cibernetico del diritto. L’ I.A., l’ultimo e più lauto guadagno dell’epistemologia cibernetica, nella misura in cui si dimostra capace di tradurre le concezioni teorico-giuridiche in modelli computazionali del diritto, consente la misurazione dei concetti giuridici e la loro strutturazione in formalismi informatici, permettendo quindi il calcolo del giuridico, aspirazione di quella ragione algoritmica che affonda le proprie radici in terreni ontologici, e che pone non pochi interrogativi, in primis metodologici, ai filosofi e ancor prima ai giuristi.
20-nov-2018
This research aims at offering a survey about the historical and epistemological foundations and about the philosophical roots of juridical computer science. After the examination of the interdisciplinary birth of cybernetics, we make clear the estreme reductivism of that problematic interdisciplinary. In particolar, on the philosophical level, we aim to show the presence in cybernetics of identitary thought, i.e. of that very ancient thought which required the indifference of the entire being. On the juridical level, after examing the way in which legal reasoning is used in Expert Legal Systems, we talk about the problem of alorithmization of law, which is based on the algorithmic hypothesis of mind, according to which the mind works as an algotithm. Artificial Intelligence, the last and most important gain of cybernetics, showing itself able to translate theoretical-juridical conceptions in computational models of law, allows the measurement of juridical concepts and their structural reduction to computer science formalisms, allowing therefore the calculation of law. All this gives rise a lot of methodological problems to philosphers, and before them, to jurists.
informatica giuridica, algoritmi, filosofia, diritto
Dalla giuscibernetica all'informatica giuridica decisionale. Indagine sui fondamenti e sui limiti dell'intelligenza artificiale applicata al diritto / Giacomin, Alberto. - (2018 Nov 20).
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