The final dissertation of Doctoral School of Law at University of Padua, XXI Cycle, entitled “The geometrical-legal roots of free representative mandate in 1791 French Constitution – Joseph-Emmanuel Sieyes”, has been written by the candidate under the guidance of Professor Francesco Gentile. It investigates the juridical-philosophical origins of the institution of political representation with unbounded mandate, that was realized for the first time in Europe by 1791 French Constitution. The work is divided into three parts. Part I deals with the Historical-institutional context of the Déclaration sur la constitution de l’Assemblée approved on 17th June, 1789, and it briefly investigates the history of representative and near-representative institutions in French during the Ancien Régime, with particular attention to the evolution of the Estates-General, until their last convocation in 1788. In this Part the traditional role of bounded mandate as a instrument of limitation of King’s power in the French Monarchy is compared with the changes introduced by Louis XVI, that reduced the bonds of the mandate, in order to weaken the link between the Estates-General and the Nation. Part II – The debates on political representation in the first National Assembly (May – September 1789) – analyses the main discussions about verification of powers, denomination of Assembly, imperative mandates, and royal veto that took place in that period among the deputation elected to the Estates-General (called National Assembly from 17th June and Constituent Assembly from 7th July). The candidate underlines the key role of Abbe Joseph-Emmanuel Sieyes – the deputy elected by the Third Estate of Paris –, that aimed to give a theoretical basis to the main characteristics of the new Assembly, i.e. the representation of the Nation (instead of the bailiwicks-electors) and the prohibition of imperatives mandates. In Part III – The geometrical-legal roots of the representation of the Nation in the thought of Joseph-Emmanuel Sieyes – the candidate defines the concept of legal geometry, following the lesson of the philosopher of law Francesco Gentile, and he investigates the main ideas of the most important Sieyes’ works, with particular attention to the characteristics of the Nation, the body politic and the constituent power, the roles of work and law, the concepts of state of nature and social contract, in consistence with Thomas Hobbes’ and Jean Jacques Rousseau’s thought.

L’elaborato conclusivo del triennio della Scuola di Dottorato in Giurisprudenza, XXI Ciclo, svolto dal candidato presso l’Università degli Studi di Padova, sotto la direzione del Prof. Francesco Gentile, intitolato “Joseph-Emmanuel Sieyes. Le radici geometrico-legali del libero mandato rappresentativo nella Costituzione Francese del 1791”, costituisce il frutto di una ricerca volta ad investigare le origini giufilosofiche, di chiara matrice geometrico-legale, dell’istituto della rappresentanza politica della Nazione, senza vincolo di mandato, così come esso fu realizzato per la prima volta, nella storia del diritto costituzionale europeo, nella Costituzione francese del 1791. Il lavoro si divide in tre parti. La Parte I studia Il contesto storico istituzionale della Déclaration sur la constitution de l’Assemblée del 17 giugno 1789 e si sofferma sinteticamente sulla storia delle istituzioni rappresentative e quasi rappresentative della Francia d’Ancien Régime, con particolare attenzione all’evoluzione degli Stati Generali, fino all’ultima convocazione del 1788. Nel corso di questa Parte viene evidenziato, in modo particolare, il ruolo politico del mandato vincolato nella tradizione della Monarchia francese, quale forma di limitazione del potere sovrano e, per contrapposizione, il ruolo in tale ambito assunto dal Re Luigi XVI, introducendo limiti al contratto privatistico di mandato, nel tentativo di allentare il rapporto tra i deputati eletti agli Stati Generali e la Nazione. La Parte II – I dibattiti sulla rappresentanza politica in seno alla prima Assemblea nazionale (maggio-settembre 1789) – costituisce una lettura dei principali interventi, avvenuti nel periodo indicato, in seno alla deputazione eletta agli Stati Generali, dal 17 giugno Assemblea Nazionale e dal 7 luglio Assemblea Costituente, sul tema della verifica dei poteri, sulla denominazione dell’Assemblea, sui mandati imperativi e sul veto royal. Il candidato mette in evidenza il ruolo primario che nel primo trimestre di vita della nuova rappresentanza assume il deputato eletto per il Terzo Stato di Parigi, Abate Joseph-Emmanuel Sieyès, finalizzato a dare un fondamento teorico ai due principali caratteri che va ad assumere la nuova Assemblea: la rappresentanza della Nazione (e non più dei baliaggi elettori) e il divieto dei mandati imperativi, giustificato dall’idoneità (esclusiva) dei rappresentati a dar voce alla volontà generale. La Parte III – Le radici geometrico-legali della rappresentanza della Nazione nel pensiero di Joseph-Emmanuel Sieyès – dopo aver definito, alla scuola del filosofo del diritto Francesco Gentile, il concetto di geometria legale, investiga i tratti essenziali delle principali opere sieyèsiane, soffermandosi in modo particolare sui caratteri della Nazione, corpo sociale e potere costituente, sul ruolo del lavoro e della legge, sul protocollo dello stato di natura e del contratto sociale. Nel procedere in questo percorso si scopriranno non pochi elementi di comunanza del pensiero di Sieyès con quello di Thomas Hobbes e di Jean Jacques Rousseau.

Joseph Emmanuel Sieyès. Le radici geometrico-legali del libero mandato rappresentativo nella Costituzione francese del 1791 / Leotta, Carmelo. - (2009 Jan).

Joseph Emmanuel Sieyès. Le radici geometrico-legali del libero mandato rappresentativo nella Costituzione francese del 1791

Leotta, Carmelo
2009

Abstract

L’elaborato conclusivo del triennio della Scuola di Dottorato in Giurisprudenza, XXI Ciclo, svolto dal candidato presso l’Università degli Studi di Padova, sotto la direzione del Prof. Francesco Gentile, intitolato “Joseph-Emmanuel Sieyes. Le radici geometrico-legali del libero mandato rappresentativo nella Costituzione Francese del 1791”, costituisce il frutto di una ricerca volta ad investigare le origini giufilosofiche, di chiara matrice geometrico-legale, dell’istituto della rappresentanza politica della Nazione, senza vincolo di mandato, così come esso fu realizzato per la prima volta, nella storia del diritto costituzionale europeo, nella Costituzione francese del 1791. Il lavoro si divide in tre parti. La Parte I studia Il contesto storico istituzionale della Déclaration sur la constitution de l’Assemblée del 17 giugno 1789 e si sofferma sinteticamente sulla storia delle istituzioni rappresentative e quasi rappresentative della Francia d’Ancien Régime, con particolare attenzione all’evoluzione degli Stati Generali, fino all’ultima convocazione del 1788. Nel corso di questa Parte viene evidenziato, in modo particolare, il ruolo politico del mandato vincolato nella tradizione della Monarchia francese, quale forma di limitazione del potere sovrano e, per contrapposizione, il ruolo in tale ambito assunto dal Re Luigi XVI, introducendo limiti al contratto privatistico di mandato, nel tentativo di allentare il rapporto tra i deputati eletti agli Stati Generali e la Nazione. La Parte II – I dibattiti sulla rappresentanza politica in seno alla prima Assemblea nazionale (maggio-settembre 1789) – costituisce una lettura dei principali interventi, avvenuti nel periodo indicato, in seno alla deputazione eletta agli Stati Generali, dal 17 giugno Assemblea Nazionale e dal 7 luglio Assemblea Costituente, sul tema della verifica dei poteri, sulla denominazione dell’Assemblea, sui mandati imperativi e sul veto royal. Il candidato mette in evidenza il ruolo primario che nel primo trimestre di vita della nuova rappresentanza assume il deputato eletto per il Terzo Stato di Parigi, Abate Joseph-Emmanuel Sieyès, finalizzato a dare un fondamento teorico ai due principali caratteri che va ad assumere la nuova Assemblea: la rappresentanza della Nazione (e non più dei baliaggi elettori) e il divieto dei mandati imperativi, giustificato dall’idoneità (esclusiva) dei rappresentati a dar voce alla volontà generale. La Parte III – Le radici geometrico-legali della rappresentanza della Nazione nel pensiero di Joseph-Emmanuel Sieyès – dopo aver definito, alla scuola del filosofo del diritto Francesco Gentile, il concetto di geometria legale, investiga i tratti essenziali delle principali opere sieyèsiane, soffermandosi in modo particolare sui caratteri della Nazione, corpo sociale e potere costituente, sul ruolo del lavoro e della legge, sul protocollo dello stato di natura e del contratto sociale. Nel procedere in questo percorso si scopriranno non pochi elementi di comunanza del pensiero di Sieyès con quello di Thomas Hobbes e di Jean Jacques Rousseau.
gen-2009
The final dissertation of Doctoral School of Law at University of Padua, XXI Cycle, entitled “The geometrical-legal roots of free representative mandate in 1791 French Constitution – Joseph-Emmanuel Sieyes”, has been written by the candidate under the guidance of Professor Francesco Gentile. It investigates the juridical-philosophical origins of the institution of political representation with unbounded mandate, that was realized for the first time in Europe by 1791 French Constitution. The work is divided into three parts. Part I deals with the Historical-institutional context of the Déclaration sur la constitution de l’Assemblée approved on 17th June, 1789, and it briefly investigates the history of representative and near-representative institutions in French during the Ancien Régime, with particular attention to the evolution of the Estates-General, until their last convocation in 1788. In this Part the traditional role of bounded mandate as a instrument of limitation of King’s power in the French Monarchy is compared with the changes introduced by Louis XVI, that reduced the bonds of the mandate, in order to weaken the link between the Estates-General and the Nation. Part II – The debates on political representation in the first National Assembly (May – September 1789) – analyses the main discussions about verification of powers, denomination of Assembly, imperative mandates, and royal veto that took place in that period among the deputation elected to the Estates-General (called National Assembly from 17th June and Constituent Assembly from 7th July). The candidate underlines the key role of Abbe Joseph-Emmanuel Sieyes – the deputy elected by the Third Estate of Paris –, that aimed to give a theoretical basis to the main characteristics of the new Assembly, i.e. the representation of the Nation (instead of the bailiwicks-electors) and the prohibition of imperatives mandates. In Part III – The geometrical-legal roots of the representation of the Nation in the thought of Joseph-Emmanuel Sieyes – the candidate defines the concept of legal geometry, following the lesson of the philosopher of law Francesco Gentile, and he investigates the main ideas of the most important Sieyes’ works, with particular attention to the characteristics of the Nation, the body politic and the constituent power, the roles of work and law, the concepts of state of nature and social contract, in consistence with Thomas Hobbes’ and Jean Jacques Rousseau’s thought.
rappresentanza politica, rivoluzione francese, sieyès, nazione, potere costituente, assemblea nazionale
Joseph Emmanuel Sieyès. Le radici geometrico-legali del libero mandato rappresentativo nella Costituzione francese del 1791 / Leotta, Carmelo. - (2009 Jan).
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