The focus of the present research is “healers”, as figures who do healing practices using personal and innate endowment or “gift”. It is a survey based on a qualitative methodology. The sample: 40 interview in depth supplemented with ethnographic observations. G.A.Gilli model has been taken as reference to interpret this phenomenon. Looking to ancient greek society through ancient littereture he points out the existence of “téchne bearer”, where “techne” means original endowment that existed beyond the society. The “techne bearer often find difficulties to be included in the society as he/she doesn’t fit into the social structure and so that is difficult to be controlled. The research also explores the links between healers and popular medicine, and healers and Comparative and Alternative Medicine environment. Some “healer costallations” have been pointed out as healers used different “methodology”; some of them use manipulation tecnique, others use specific rithuals, others use energy. To the subject of energy has been reserved some space to clarify its meaning in this contest. The formative paths that the healers have done, have been explored to better understand how they manifest their endowment and how they develop it. Often the main system doesn’t recognize their formative paths as it is out of the istitutional system. Much space has been given to the subject of “recongnition”. It has been noticed that self recognition is the most important element for healer to manifest their gifts and practice. External recognition has its importance afterwards. It has been observed how these figures are included or excluded and if their practice could be considered professional or not. Also the money matter (means if they charge or not money for what they do) has been observed. This point has revealed to be interesting as there are no conventional rules which legitimate or not their practice. In the end it has been described that healers have different cosmogony which they take as point of reference for their activity. Some of them refer to religious cosmogony, some other to “spiritual” one, some other to a system of meaning that appeals to a “rational point of view” and open to a multidimentional interpretation of reality. The present research doesn’t mean to enter on the efficacy of healr practices of healers but to point out their “presence” in the society, how they live their gift/endowment/techne and their practicing.

Il tema della ricerca è la figura del “curatore” inteso come soggetto che opera pratiche di cura non convenzionali sulla base di doti personali e innate. Si è svolta un’indagine di tipo qualitativo su un campione di quaranta interviste in profondità e integrata in diversi casi da osservazioni etnografiche. Si è indagata la presenza nel contesto sociale di portatori di tali caratteristiche originarie rifacendosi tra l’altro al modello proposto da G.A.Gilli (1988), basato sull’analisi della struttura sociale delle polis greche, secondo cui in ogni società vi sarebbero dei soggetti “portatori di techne”, ossia di doti originarie presocietarie che trovano spesso difficoltà di inclusione societaria in quanto sono difficilmente inseribili nella struttura e controllabili. Si sono indagati i legami che questi soggetti hanno con la medicina popolare, con altri ambiti di cura quale ad esempio quello della cosiddetta medicina non convenzionale. Si sono riscontrare delle “costellazioni” di curatori che sono state mappate alla luce delle caratteristiche delle pratiche da loro utilizzate alcune più legate alla manipolazione, altre alla cura con le erbe e altre ancora all’energia, tema quest’ultimo che è stato oggetto di approfondimento. Per poter comprendere più a fondo la loro origine e come le loro doti si manifestano, vengano scoperte e sviluppate si sono esplorati i percorsi formativi intrapresi da questi soggetti; percorsi spesso sottoposti a critiche/perplessità/scetticismi e mancati riconoscimenti da parte del sistema dominante. Al tema del riconoscimento si è dato largo spazio. Si è osservato che è fondamentale l’autoriconoscimento affinché i curatori manifestino le proprie doti, mentre il riconoscimento esterno diventa rilevante in seconda battuta. Si sono esplorate varie forme di inclusione ed esclusione a cui questi soggetti sono sottoposti, e quindi come la loro pratica venga o meno considerata professionale, o in che senso, eventualmente, potrebbe esserlo. Si è anche analizzata come la questione del denaro è legata a questi soggetti che praticano cure “non convenzionali” data la non chiara esistenza di tariffari o parametri di remunerazione. Si sono esplorate, infine, le cosmogonie evocate dai soggetti intervistati, la cui rilevazione permette di meglio comprendere la loro spinta a fare ciò che fanno e il senso che essi attribuiscono a loro agire. Essi si riferiscono ad ambiti religiosi, spirituali o anche appartenenti a sistemi di senso che riconducono a parametri razionali, che aprono ad una interpretazione della realtà multidimensionale. Con la presente ricerca non si è inteso entrare nel merito dell’efficacia delle cure di questi curatori quanto mettere in evidenza la loro presenza nella società, come essi vivono il loro dono, la loro techne e quindi il loro mestiere.

I Curatori, tra Biografia, Formazione e Riconoscimento / D'Ambros, Chiara. - (2009).

I Curatori, tra Biografia, Formazione e Riconoscimento

D'Ambros, Chiara
2009

Abstract

Il tema della ricerca è la figura del “curatore” inteso come soggetto che opera pratiche di cura non convenzionali sulla base di doti personali e innate. Si è svolta un’indagine di tipo qualitativo su un campione di quaranta interviste in profondità e integrata in diversi casi da osservazioni etnografiche. Si è indagata la presenza nel contesto sociale di portatori di tali caratteristiche originarie rifacendosi tra l’altro al modello proposto da G.A.Gilli (1988), basato sull’analisi della struttura sociale delle polis greche, secondo cui in ogni società vi sarebbero dei soggetti “portatori di techne”, ossia di doti originarie presocietarie che trovano spesso difficoltà di inclusione societaria in quanto sono difficilmente inseribili nella struttura e controllabili. Si sono indagati i legami che questi soggetti hanno con la medicina popolare, con altri ambiti di cura quale ad esempio quello della cosiddetta medicina non convenzionale. Si sono riscontrare delle “costellazioni” di curatori che sono state mappate alla luce delle caratteristiche delle pratiche da loro utilizzate alcune più legate alla manipolazione, altre alla cura con le erbe e altre ancora all’energia, tema quest’ultimo che è stato oggetto di approfondimento. Per poter comprendere più a fondo la loro origine e come le loro doti si manifestano, vengano scoperte e sviluppate si sono esplorati i percorsi formativi intrapresi da questi soggetti; percorsi spesso sottoposti a critiche/perplessità/scetticismi e mancati riconoscimenti da parte del sistema dominante. Al tema del riconoscimento si è dato largo spazio. Si è osservato che è fondamentale l’autoriconoscimento affinché i curatori manifestino le proprie doti, mentre il riconoscimento esterno diventa rilevante in seconda battuta. Si sono esplorate varie forme di inclusione ed esclusione a cui questi soggetti sono sottoposti, e quindi come la loro pratica venga o meno considerata professionale, o in che senso, eventualmente, potrebbe esserlo. Si è anche analizzata come la questione del denaro è legata a questi soggetti che praticano cure “non convenzionali” data la non chiara esistenza di tariffari o parametri di remunerazione. Si sono esplorate, infine, le cosmogonie evocate dai soggetti intervistati, la cui rilevazione permette di meglio comprendere la loro spinta a fare ciò che fanno e il senso che essi attribuiscono a loro agire. Essi si riferiscono ad ambiti religiosi, spirituali o anche appartenenti a sistemi di senso che riconducono a parametri razionali, che aprono ad una interpretazione della realtà multidimensionale. Con la presente ricerca non si è inteso entrare nel merito dell’efficacia delle cure di questi curatori quanto mettere in evidenza la loro presenza nella società, come essi vivono il loro dono, la loro techne e quindi il loro mestiere.
2009
The focus of the present research is “healers”, as figures who do healing practices using personal and innate endowment or “gift”. It is a survey based on a qualitative methodology. The sample: 40 interview in depth supplemented with ethnographic observations. G.A.Gilli model has been taken as reference to interpret this phenomenon. Looking to ancient greek society through ancient littereture he points out the existence of “téchne bearer”, where “techne” means original endowment that existed beyond the society. The “techne bearer often find difficulties to be included in the society as he/she doesn’t fit into the social structure and so that is difficult to be controlled. The research also explores the links between healers and popular medicine, and healers and Comparative and Alternative Medicine environment. Some “healer costallations” have been pointed out as healers used different “methodology”; some of them use manipulation tecnique, others use specific rithuals, others use energy. To the subject of energy has been reserved some space to clarify its meaning in this contest. The formative paths that the healers have done, have been explored to better understand how they manifest their endowment and how they develop it. Often the main system doesn’t recognize their formative paths as it is out of the istitutional system. Much space has been given to the subject of “recongnition”. It has been noticed that self recognition is the most important element for healer to manifest their gifts and practice. External recognition has its importance afterwards. It has been observed how these figures are included or excluded and if their practice could be considered professional or not. Also the money matter (means if they charge or not money for what they do) has been observed. This point has revealed to be interesting as there are no conventional rules which legitimate or not their practice. In the end it has been described that healers have different cosmogony which they take as point of reference for their activity. Some of them refer to religious cosmogony, some other to “spiritual” one, some other to a system of meaning that appeals to a “rational point of view” and open to a multidimentional interpretation of reality. The present research doesn’t mean to enter on the efficacy of healr practices of healers but to point out their “presence” in the society, how they live their gift/endowment/techne and their practicing.
guaritori, curatori, doti innate, dono, talento, téchne, riconoscimento, autoriconoscimento, cosmogonie, energia, cura, medicina non convenzionale, medicina popolare, formazione informale, inclusione, esclusione, identità, self primario, spiritualità
I Curatori, tra Biografia, Formazione e Riconoscimento / D'Ambros, Chiara. - (2009).
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