The thesis, entitled “Pittura e contesto. Guariento”, is devoted to the Paduan painter Guariento di Arpo. Born around 1310, and dead before 1370, the painter is widely known because of the artworks he did for the Carraresi, and in particular the private chapel he painted inside their palace. Since he was an esteemed and much valued painter, his fame soon extended over the city boundaries, and he was involved in other important patrons' commissions. Indeed, the Rossi-Botsch wanted him to paint their funerary chapel inside the Dominican church of Bolzano, and later the Dogi called him in Venice to paint the funerary monument of Giovanni Dolfin, and the huge Coronation of the Virgin in the Sala del Maggior Consiglio in Palazzo Ducale. Guariento worked a lot in his native city as well; the Eremitani, in particular, commissioned him two chapels inside their church. Furthermore, Guariento painted several altarpieces, which are now mainly scattered and kept in Museums and private collections all over the world. Despite the fact that many ancient sources underlined the high quality and the innovative character of his paintings, modern scholars tend to underestimate his works. The fact that his most important works are partially or totally destroied, and the ambiguity of his style, has caused an evident misunderstanding of his paintings. Indeed, his models are yet to be identified properly, and the development of his style has been too strictly connected to other artistic schools, as if we were just a passive imitator. Through a new analisys of his paintings, of the sources, and of the historical context in which the painter lived and worked, this research rearranges Guariento's entire artistic development. The thesis consists in four chapters, which are followed by the usual devices, the historical documents and the catalogue of the paintings. The first chapter is devoted to the critical reception: the opinions that ancient and modern scholars gave of Guariento's works are analyzed within the wider historical and cultural context in which they were expressed. The second chapter is focused on the stylistic evolution, which is analyzed starting from the first paintings, reconnected to the context of the giottesque Paduan workshops, to the last ones. Particular attention is also paid to the decorative and material aspects of the paintings, that have been totally ignored by scholars untill now. The third chapter is devoted to patrons; the important frescoes commissioned by the Carraresi, the Rossi-Botsch, the Eremitani and the Dogi are the main subjects of this chapter. These fragmentary paintings are ideally recomposed in their original aspect, relocated in their sites, and analyzed in their inner meaning, that is often connected to the glorification and celebration of their patron. Finally, the last chapter is devoted to panel paintings. Here their functions, typologies and provenances are taken into account.

La tesi, dal titolo “Pittura e contesto. Guariento”, ha per oggetto la figura e l'opera del pittore padovano Guariento di Arpo. Nato attorno al 1310 e morto entro il 1370, l'artista è noto soprattutto per le sue imprese al servizio dei Carraresi, per i quali dipinse la cappella privata di palazzo e, secondo le testimonianze delle fonti, altre sale di rappresentanza all'interno della reggia, distrutte nel corso dei secoli successivi. Pittore stimato e richiesto all'epoca, la sua fama travalicò presto i confini cittadini, e venne infatti ingaggiato da altri committenti prestigiosi dapprima a Bolzano, dove lavorò per la ricca famiglia dei Rossi-Botsch, e poi a Venezia, dove in due diverse occasioni si aggiudicò importanti commissioni dogali. Nella stessa città natale fu attivo in numerose imprese, fra cui le principali, oltre alle carraresi, si individuano nella chiesa degli Eremitani, dove decorò la cappella maggiore e quella dedicata a Sant'Antonio abate. Infine, numerosi dipinti su tavola, per la maggior parte smembrati e conservati in musei e collezioni internazionali, lasciano immaginare una ricca produzione di pale d'altare, in competizione e su modello di quanto si andava contemporaneamente facendo a Venezia, oggi difficilmente stimabile per la scomparsa pressoché totale, e per gli invasivi rimaneggiamenti, dei dipinti stessi. La posizione innovatrice del pittore, pur ben rilevata dalle fonti antiche che lunghi elogi dedicarono alla sua opera, stenta ad essere riconosciuta dalla critica più recente, al punto che Guariento è spesso sottovalutato non solo per la distruzione parziale delle sue opere più importanti, che ne pregiudica l'apprezzamento, ma anche per l'ambivalenza del suo linguaggio, che spesso ha disorientato gli studiosi. Ancora in anni assai recenti, infatti, le radici stilistiche del maestro vengono confuse e male interpretate, così come il successivo evolversi del suo stile, troppo spesso letto in un rapporto di derivazione quasi passiva da modelli di scuole pittoriche diverse, fiorite negli stessi anni. Attraverso la rinnovata analisi dei dipinti, pertanto, delle fonti, e del contesto storico in cui Guariento operò, la ricerca che qui si presenta ricostruisce l'intera vicenda artistica del maestro, restituendo dignità ad un pittore che fu fra i massimi innovatori dell'arte padovana del Trecento. Il lavoro si articola in quattro capitoli, cui fanno seguito i canonici apparati, ovvero il regesto documentario e il catalogo delle opere. Il primo capitolo è dedicato alla fortuna critica; i giudizi espressi sull'opera del pittore vengono contestualizzati nel tessuto culturale in cui furono prodotti, e riletti alla luce delle conoscenze e correnti di pensiero coeve. Segue un capitolo dedicato all'analisi stilistica dell'intera opera del pittore, che viene riveduta a partire dalle fasi iniziali, contestualizzate nell'ambito delle botteghe giottesche padovane di inizio Trecento, fino agli sviluppi gotici più maturi e alla fase estrema, neogiottesca, dell'attività dell'artista; grande attenzione è riservata all'aspetto ornamentale e materico delle opere, finora totalmente trascurato dalla critica. Al fondamentale ambito della committenza è dedicato il terzo capitolo, che focalizza l'attenzione sugli importanti cicli finanziati dai Carraresi, dai Rossi-Botsch, dagli Eremitani e dai Dogi; i dipinti frammentari vengono idealmente ricomposti nella loro veste originaria e al contempo se ne indagano i significati encomiastici e celebrativi. L'ultimo capitolo è invece riservato all'analisi della produzione su tavola, e nello specifico alle funzioni, tipologie e provenienze di tali dipinti, oggi per la maggior parte smembrati. Attraverso lo studio diretto delle porzioni superstiti, lo spoglio delle fonti, e la comparazione con esempi meglio documentati e integri, si propongono nuove ipotesi ricostruttive.

Pittura e contesto. Guariento / Murat, Zuleika. - (2013 Jan 29).

Pittura e contesto. Guariento

Murat, Zuleika
2013

Abstract

La tesi, dal titolo “Pittura e contesto. Guariento”, ha per oggetto la figura e l'opera del pittore padovano Guariento di Arpo. Nato attorno al 1310 e morto entro il 1370, l'artista è noto soprattutto per le sue imprese al servizio dei Carraresi, per i quali dipinse la cappella privata di palazzo e, secondo le testimonianze delle fonti, altre sale di rappresentanza all'interno della reggia, distrutte nel corso dei secoli successivi. Pittore stimato e richiesto all'epoca, la sua fama travalicò presto i confini cittadini, e venne infatti ingaggiato da altri committenti prestigiosi dapprima a Bolzano, dove lavorò per la ricca famiglia dei Rossi-Botsch, e poi a Venezia, dove in due diverse occasioni si aggiudicò importanti commissioni dogali. Nella stessa città natale fu attivo in numerose imprese, fra cui le principali, oltre alle carraresi, si individuano nella chiesa degli Eremitani, dove decorò la cappella maggiore e quella dedicata a Sant'Antonio abate. Infine, numerosi dipinti su tavola, per la maggior parte smembrati e conservati in musei e collezioni internazionali, lasciano immaginare una ricca produzione di pale d'altare, in competizione e su modello di quanto si andava contemporaneamente facendo a Venezia, oggi difficilmente stimabile per la scomparsa pressoché totale, e per gli invasivi rimaneggiamenti, dei dipinti stessi. La posizione innovatrice del pittore, pur ben rilevata dalle fonti antiche che lunghi elogi dedicarono alla sua opera, stenta ad essere riconosciuta dalla critica più recente, al punto che Guariento è spesso sottovalutato non solo per la distruzione parziale delle sue opere più importanti, che ne pregiudica l'apprezzamento, ma anche per l'ambivalenza del suo linguaggio, che spesso ha disorientato gli studiosi. Ancora in anni assai recenti, infatti, le radici stilistiche del maestro vengono confuse e male interpretate, così come il successivo evolversi del suo stile, troppo spesso letto in un rapporto di derivazione quasi passiva da modelli di scuole pittoriche diverse, fiorite negli stessi anni. Attraverso la rinnovata analisi dei dipinti, pertanto, delle fonti, e del contesto storico in cui Guariento operò, la ricerca che qui si presenta ricostruisce l'intera vicenda artistica del maestro, restituendo dignità ad un pittore che fu fra i massimi innovatori dell'arte padovana del Trecento. Il lavoro si articola in quattro capitoli, cui fanno seguito i canonici apparati, ovvero il regesto documentario e il catalogo delle opere. Il primo capitolo è dedicato alla fortuna critica; i giudizi espressi sull'opera del pittore vengono contestualizzati nel tessuto culturale in cui furono prodotti, e riletti alla luce delle conoscenze e correnti di pensiero coeve. Segue un capitolo dedicato all'analisi stilistica dell'intera opera del pittore, che viene riveduta a partire dalle fasi iniziali, contestualizzate nell'ambito delle botteghe giottesche padovane di inizio Trecento, fino agli sviluppi gotici più maturi e alla fase estrema, neogiottesca, dell'attività dell'artista; grande attenzione è riservata all'aspetto ornamentale e materico delle opere, finora totalmente trascurato dalla critica. Al fondamentale ambito della committenza è dedicato il terzo capitolo, che focalizza l'attenzione sugli importanti cicli finanziati dai Carraresi, dai Rossi-Botsch, dagli Eremitani e dai Dogi; i dipinti frammentari vengono idealmente ricomposti nella loro veste originaria e al contempo se ne indagano i significati encomiastici e celebrativi. L'ultimo capitolo è invece riservato all'analisi della produzione su tavola, e nello specifico alle funzioni, tipologie e provenienze di tali dipinti, oggi per la maggior parte smembrati. Attraverso lo studio diretto delle porzioni superstiti, lo spoglio delle fonti, e la comparazione con esempi meglio documentati e integri, si propongono nuove ipotesi ricostruttive.
29-gen-2013
The thesis, entitled “Pittura e contesto. Guariento”, is devoted to the Paduan painter Guariento di Arpo. Born around 1310, and dead before 1370, the painter is widely known because of the artworks he did for the Carraresi, and in particular the private chapel he painted inside their palace. Since he was an esteemed and much valued painter, his fame soon extended over the city boundaries, and he was involved in other important patrons' commissions. Indeed, the Rossi-Botsch wanted him to paint their funerary chapel inside the Dominican church of Bolzano, and later the Dogi called him in Venice to paint the funerary monument of Giovanni Dolfin, and the huge Coronation of the Virgin in the Sala del Maggior Consiglio in Palazzo Ducale. Guariento worked a lot in his native city as well; the Eremitani, in particular, commissioned him two chapels inside their church. Furthermore, Guariento painted several altarpieces, which are now mainly scattered and kept in Museums and private collections all over the world. Despite the fact that many ancient sources underlined the high quality and the innovative character of his paintings, modern scholars tend to underestimate his works. The fact that his most important works are partially or totally destroied, and the ambiguity of his style, has caused an evident misunderstanding of his paintings. Indeed, his models are yet to be identified properly, and the development of his style has been too strictly connected to other artistic schools, as if we were just a passive imitator. Through a new analisys of his paintings, of the sources, and of the historical context in which the painter lived and worked, this research rearranges Guariento's entire artistic development. The thesis consists in four chapters, which are followed by the usual devices, the historical documents and the catalogue of the paintings. The first chapter is devoted to the critical reception: the opinions that ancient and modern scholars gave of Guariento's works are analyzed within the wider historical and cultural context in which they were expressed. The second chapter is focused on the stylistic evolution, which is analyzed starting from the first paintings, reconnected to the context of the giottesque Paduan workshops, to the last ones. Particular attention is also paid to the decorative and material aspects of the paintings, that have been totally ignored by scholars untill now. The third chapter is devoted to patrons; the important frescoes commissioned by the Carraresi, the Rossi-Botsch, the Eremitani and the Dogi are the main subjects of this chapter. These fragmentary paintings are ideally recomposed in their original aspect, relocated in their sites, and analyzed in their inner meaning, that is often connected to the glorification and celebration of their patron. Finally, the last chapter is devoted to panel paintings. Here their functions, typologies and provenances are taken into account.
Guariento / Guariento; Carraresi / Carraresi; Pittura XIII secolo / 13th century painting; Eremitani Padova/ Hermits Padua; Dogi / Dogi; arte di corte / courtly art
Pittura e contesto. Guariento / Murat, Zuleika. - (2013 Jan 29).
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