Surgical castration of piglets is a high topic due to the higher attention of both the consumers and the public opinion on the animal welfare. The management practice is usually performed for the reduction of aggressiveness in adult subjects and to preserve meat from boar taint, a sensory defect caused by the sexual hormone androstenone and the intestinal catabolite skatole. The “European declaration on alternatives to surgical castration”, signed in 2011 by all the principal actors of swine production system, require the abandon of surgical castration from the 1st of Jenuary 2018;moreover, the Declaration still recognizes the inevitability of mutilation in the case of pigs for the production of meat registered under "traditional specialties guaranteed" or with "geographical indications" (Protected Geographical Indication (PGI) or Protected Designation of Origin (PDO)), that represent the majority of Italian pig production. In any case, for such production, alternatives to surgical castration with analgesia and/or anaesthesia should be introduced. The choice of the most effective drugs is strictly connected to the degree of pain experienced by piglets. Although many studies demonstrated the presence of pain due to castration regardless pigs age, no standard method for the pain assessment exist yet, and consequently there are not method to evaluate its reduction using drugs. In the first three chapter of the present work different methods for pain assessment were tested both physiological/emetic and behavioural, comparing piglets subjected to surgical castration to handled piglets. Among tested parameters the analysis of blood cortisol, considered the most important stress hormone, revealed a pick in castrated piglets within the first hour after mutilation, demonstrating to be a useful parameter to evaluate differences between the two group just immediately post mutilation. The analysis of blood lactate and glucose after the painful stimulation did not underline the expected increase as well as body temperature which revealed differences between castrated and handled just 3 hours after the treatment, probably due to a voluntary longer permanence of mutilated piglets under the heat lamp in the nest. The measurement of eye temperature through the use of a infrared thermacam, never used before in a similar study, pointed out a temperature higher in castrated piglets. Among behavioural parameters, mutilated piglets needed more time to start walking when placed back to the farrowing crate, and they demonstrated alterations in posture and walking up to one hour after the mutilation. The evaluation of facial expression, method widely used in human unconscious patient and infants as well as recently in laboratory animals as mouse, rats and rabbit but never in pigs, revealed a major presence of check tension in castrated subjects in comparison to manipulated ones. The last chapter focused on the effect of a non steroidal anti-inflammatory drug through the analysis of blood cortisol and of general behaviour recorded using the scan sampling method. Tolfenamic acid demonstrated its utility in the reduction of pain locating treated piglets in intermediated levels between piglets castrated without drugs and handled piglets both as cortisol level and time used performing different behaviours. Concluding, the evaluation of pain in pigs is of difficult interpretation, but the combination of different methods seems to give useful indications to study drug efficacy for the reduction of such a pain.

La castrazione chirurgica dei suinetti è un argomento di elevata attualità data l’attenzione sempre più elevata dei consumatori, e quindi dell’opinione pubblica, in tema di benessere animale. Tale pratica zootecnica viene routinariamente effettuata per la riduzione dell’aggressività nei soggetti adulti e per preservare le carni del cosiddetto “odore di verro”, difetto sensoriale causato dall’ormone sessuale androstenone e dal catabolita intestinale skatolo. La “Dichiarazione volontaria di abbandono della castrazione”, sottoscritta nel 2011 da tutti i principali attori della filiera suinicola dei diversi stati europei, impone l’abbandono della pratica chirurgica a partire dal 1 Gennaio 2018, ma riconosce la necessità della mutilazione per la produzione di prodotti di alta qualità quali DOP e IGP, destino della maggior parte della produzione suinicola italiana. Per le realtà produttive esonerate dall’obbligo di abbandono è comunque previsto l’utilizzo di anestesia e/o analgesia prolungata. La scelta dei farmaci più efficaci a tale scopo è strettamente vincolata alla valutazione del grado di dolore provato dai suinetti. Attualmente, però, nonostante numerosi studi dimostrino la presenza di dolore associato alla pratica a prescindere dall’età in cui venga effettuata, non esistono metodi standard per valutarne l’intensità e conseguentemente l’eventuale riduzione derivante dall’utilizzo di farmaci. Nei primi tre capitoli del presente lavoro sono stati testati diversi metodi di valutazione del dolore sia di carattere fisiologico/ematico che di carattere comportamentale confrontando suini sottoposti a castrazione chirurgica e suini in cui la pratica veniva simulata. Tra i diversi parametri testati la valutazione del cortisolo ematico, considerato ormone dello stress per eccellenza, ha rilevato un picco nei suini castrati rispetto ai non castrati unicamente entro la prima ora dal trattamento, dimostrandosi un parametro utile ai fini delle differenze tra trattamenti solo nell’immediato post castrazione. L’analisi ematica di lattato e glucosio in seguito alla stimolazione dolorifica non ha evidenziato l’innalzamento previsto, così come la temperatura corporea ha rivelato delle differenze tra suini sottoposti a castrazione o manipolati solo a 3h dal trattamento, probabilmente a causa di una maggior permanenza volontaria dei suini doloranti sotto la lampada riscaldante del nido. Il rilevamento della temperatura oculare attraverso l’utilizzo di una termocamera a infrarossi, mai utilizzata prima d’ora con questo scopo, ha invece evidenziato una temperatura tendenzialmente più elevata nei suini mutilati. Tra le valutazioni di carattere comportamentale, i suini castrati impiegavano più tempo a riprendere a camminare appena appoggiati nella gabbia parto, e dimostravano alterazioni in posture e atteggiamenti fino a un’ora dopo la mutilazione. La valutazione delle espressioni facciali, metodica ampliamente utilizzata nei pazienti umani incoscienti e nei neonati nonché ultimamente negli animali da laboratorio quali topi ratti e conigli ma mai nei suini, ha rivelato una maggior presenza di tensione a livello guanciale nei soggetti castrati rispetto ai manipolati. L’ultimo capitolo, attraverso l’analisi del cortisolo ematico e del comportamento generale valutato mediante tecnica dello scan sampling, si è concentrato sull’effetto di un farmaco antiinfiammatorio non steroideo. L’ acido tolfenamico si è dimostrato utile nella riduzione del dolore, localizzando i suini trattati col farmaco a livelli intermedi tra i castrati senza farmaco e i manipolati sia come valori di cortisolo sia come tempo impiegato nei diversi comportamenti. Concludendo, la valutazione del dolore negli animali, e nei suini nello specifico, è tutt’altro che di facile interpretazione, ma l’accostamento di diversi metodi sembra poter fornire indicazioni utili allo studio sull’efficacia di farmaci destinati alla riduzione di tale sofferenza.

PAIN ASSESSMENT METHODS: THE CASE OF SURGICAL CASTRATION IN PIGLETS / Lonardi, Chiara. - (2014 Jan 30).

PAIN ASSESSMENT METHODS: THE CASE OF SURGICAL CASTRATION IN PIGLETS

Lonardi, Chiara
2014

Abstract

La castrazione chirurgica dei suinetti è un argomento di elevata attualità data l’attenzione sempre più elevata dei consumatori, e quindi dell’opinione pubblica, in tema di benessere animale. Tale pratica zootecnica viene routinariamente effettuata per la riduzione dell’aggressività nei soggetti adulti e per preservare le carni del cosiddetto “odore di verro”, difetto sensoriale causato dall’ormone sessuale androstenone e dal catabolita intestinale skatolo. La “Dichiarazione volontaria di abbandono della castrazione”, sottoscritta nel 2011 da tutti i principali attori della filiera suinicola dei diversi stati europei, impone l’abbandono della pratica chirurgica a partire dal 1 Gennaio 2018, ma riconosce la necessità della mutilazione per la produzione di prodotti di alta qualità quali DOP e IGP, destino della maggior parte della produzione suinicola italiana. Per le realtà produttive esonerate dall’obbligo di abbandono è comunque previsto l’utilizzo di anestesia e/o analgesia prolungata. La scelta dei farmaci più efficaci a tale scopo è strettamente vincolata alla valutazione del grado di dolore provato dai suinetti. Attualmente, però, nonostante numerosi studi dimostrino la presenza di dolore associato alla pratica a prescindere dall’età in cui venga effettuata, non esistono metodi standard per valutarne l’intensità e conseguentemente l’eventuale riduzione derivante dall’utilizzo di farmaci. Nei primi tre capitoli del presente lavoro sono stati testati diversi metodi di valutazione del dolore sia di carattere fisiologico/ematico che di carattere comportamentale confrontando suini sottoposti a castrazione chirurgica e suini in cui la pratica veniva simulata. Tra i diversi parametri testati la valutazione del cortisolo ematico, considerato ormone dello stress per eccellenza, ha rilevato un picco nei suini castrati rispetto ai non castrati unicamente entro la prima ora dal trattamento, dimostrandosi un parametro utile ai fini delle differenze tra trattamenti solo nell’immediato post castrazione. L’analisi ematica di lattato e glucosio in seguito alla stimolazione dolorifica non ha evidenziato l’innalzamento previsto, così come la temperatura corporea ha rivelato delle differenze tra suini sottoposti a castrazione o manipolati solo a 3h dal trattamento, probabilmente a causa di una maggior permanenza volontaria dei suini doloranti sotto la lampada riscaldante del nido. Il rilevamento della temperatura oculare attraverso l’utilizzo di una termocamera a infrarossi, mai utilizzata prima d’ora con questo scopo, ha invece evidenziato una temperatura tendenzialmente più elevata nei suini mutilati. Tra le valutazioni di carattere comportamentale, i suini castrati impiegavano più tempo a riprendere a camminare appena appoggiati nella gabbia parto, e dimostravano alterazioni in posture e atteggiamenti fino a un’ora dopo la mutilazione. La valutazione delle espressioni facciali, metodica ampliamente utilizzata nei pazienti umani incoscienti e nei neonati nonché ultimamente negli animali da laboratorio quali topi ratti e conigli ma mai nei suini, ha rivelato una maggior presenza di tensione a livello guanciale nei soggetti castrati rispetto ai manipolati. L’ultimo capitolo, attraverso l’analisi del cortisolo ematico e del comportamento generale valutato mediante tecnica dello scan sampling, si è concentrato sull’effetto di un farmaco antiinfiammatorio non steroideo. L’ acido tolfenamico si è dimostrato utile nella riduzione del dolore, localizzando i suini trattati col farmaco a livelli intermedi tra i castrati senza farmaco e i manipolati sia come valori di cortisolo sia come tempo impiegato nei diversi comportamenti. Concludendo, la valutazione del dolore negli animali, e nei suini nello specifico, è tutt’altro che di facile interpretazione, ma l’accostamento di diversi metodi sembra poter fornire indicazioni utili allo studio sull’efficacia di farmaci destinati alla riduzione di tale sofferenza.
30-gen-2014
Surgical castration of piglets is a high topic due to the higher attention of both the consumers and the public opinion on the animal welfare. The management practice is usually performed for the reduction of aggressiveness in adult subjects and to preserve meat from boar taint, a sensory defect caused by the sexual hormone androstenone and the intestinal catabolite skatole. The “European declaration on alternatives to surgical castration”, signed in 2011 by all the principal actors of swine production system, require the abandon of surgical castration from the 1st of Jenuary 2018;moreover, the Declaration still recognizes the inevitability of mutilation in the case of pigs for the production of meat registered under "traditional specialties guaranteed" or with "geographical indications" (Protected Geographical Indication (PGI) or Protected Designation of Origin (PDO)), that represent the majority of Italian pig production. In any case, for such production, alternatives to surgical castration with analgesia and/or anaesthesia should be introduced. The choice of the most effective drugs is strictly connected to the degree of pain experienced by piglets. Although many studies demonstrated the presence of pain due to castration regardless pigs age, no standard method for the pain assessment exist yet, and consequently there are not method to evaluate its reduction using drugs. In the first three chapter of the present work different methods for pain assessment were tested both physiological/emetic and behavioural, comparing piglets subjected to surgical castration to handled piglets. Among tested parameters the analysis of blood cortisol, considered the most important stress hormone, revealed a pick in castrated piglets within the first hour after mutilation, demonstrating to be a useful parameter to evaluate differences between the two group just immediately post mutilation. The analysis of blood lactate and glucose after the painful stimulation did not underline the expected increase as well as body temperature which revealed differences between castrated and handled just 3 hours after the treatment, probably due to a voluntary longer permanence of mutilated piglets under the heat lamp in the nest. The measurement of eye temperature through the use of a infrared thermacam, never used before in a similar study, pointed out a temperature higher in castrated piglets. Among behavioural parameters, mutilated piglets needed more time to start walking when placed back to the farrowing crate, and they demonstrated alterations in posture and walking up to one hour after the mutilation. The evaluation of facial expression, method widely used in human unconscious patient and infants as well as recently in laboratory animals as mouse, rats and rabbit but never in pigs, revealed a major presence of check tension in castrated subjects in comparison to manipulated ones. The last chapter focused on the effect of a non steroidal anti-inflammatory drug through the analysis of blood cortisol and of general behaviour recorded using the scan sampling method. Tolfenamic acid demonstrated its utility in the reduction of pain locating treated piglets in intermediated levels between piglets castrated without drugs and handled piglets both as cortisol level and time used performing different behaviours. Concluding, the evaluation of pain in pigs is of difficult interpretation, but the combination of different methods seems to give useful indications to study drug efficacy for the reduction of such a pain.
piglets, surgical castration, pain assessment
PAIN ASSESSMENT METHODS: THE CASE OF SURGICAL CASTRATION IN PIGLETS / Lonardi, Chiara. - (2014 Jan 30).
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