Deciphering the rules governing synaptic communication among neurons is believed to provide the key to understanding how the brain works. Accumulating evidence supports, however, the novel view that the brain should not be regarded simply as a circuit of actively interacting neurons but rather as a network of neurons and astrocytes that intesively cooperate to perform computational feats. Astrocytes respond to the synaptic release of neurotransmitters with intracellular Ca2+ elevations mediated mainly by G-protein coupled receptors, and with the release of neuroactive molecules, collectively termed gliotransmitters, that contribute to the modulation of synaptic transmission and plasticity. The role of neuron-astrocyte interactions has been, however, intensively studied in relation to glutamatergic synaptic transmission, but little has been revealed about the role of astrocytes in GABAergic inhibitory transmission. Indeed, whether the different GABAergic interneurons specifically signal to astrocytes and what impact on the activity of local neuronal circuits this signalling pathway may are fundamental questions that have been poorly addressed. In my thesis I started to investigate the signaling between different interneurons and astrocytes, focusing on Parvalbumin (PV)- and Somatostatin (SOM)-expressing interneuron subpopulations that compose up to 70 % of the total number of GABAergic interneurons in the brain. To this aim, I developed a complex approach that combines single and two-photon laser-scanning microscopy for Ca2+ imaging, both in somatosensory cortex (SSCx) slices and in vivo, patch-clamp recording and optogenetic techniques. I found that in somatosensory and temporal cortex slices loaded with the Ca2+ indicator Fluo-4 AM and the astrocytic marker SR101, about 60 % of layer V astrocytes showed large amplitude somatic Ca2+ increases in response to GABA or baclofen (Bac, a GABAB receptor agonist) in both young and adult mice. These Ca2+ responses were abolished in mice lacking the inositol-1,4,5-trisphosphate (IP3) receptor type 2 in astrocytes, while blocking Gi/o proteins with pertussis toxin prevented Bac-mediated Ca2+ transients. These results reveal an involvement of the Gq/IP3 cascade and suggest possible Gi/o-Gq protein interactions in the astrocyte response to GABA signals. In a mouse model in which astrocytes selectively express the genetically encoded Ca2+ indicator GCaMP3, I also found that local GABA or Bac applications induced long-lasting Ca2+ oscillations at fine processes that occasionally spread to the entire astrocytic soma and other processes. I then validated the responsiveness of astrocytes to GABAergic signals in in vivo experiments from P30-60 anesthetized GCaMP3 animals where Bac locally applied to primary SSCx layers I/II evoked Ca2+ elevations in 45.46 % ± 8.07 % of the total astrocytes observed. Optogenetic stimulation of ChR2-expressing PV or SOM interneurons also evoked astrocytes Ca2+ events (the average of Ca2+ peaks per minute significantly increase from 0.15 ± 0.06 to 0.30 ± 0.05 for PV interneurons stimulation and from 0.19 ± 0.04 to 1.16 ± 0.13 for SOM interneurons stimulation). Current pulse depolarization of a single PV or SOM interneuron increased Ca2+ peaks in nearby astrocytes from 0.41 ± 0.04 to 0.65 ± 0.08 (p<0.05) and event frequency per minute from 0.10 ± 0.31 to 1.09 ± 0.16 (p<0.01), respectively. Patch-clamp recordings in the presence of TTX showed that GABAB activation triggered glutamate release in astrocytes and NMDAR-mediated slow inward currents (SICs) in nearby neurons. The frequency of SICs was strongly increased both in PV interneurons (from 0.15 ± 0.06 to 0.46 ± 0.04 event/min) and pyramidal neurons (from 0.30 ± 0.07 to 0.79 ± 0.17 event/min). The increase in SICs frequency lasted for about two minutes on average, outlasting the time of GABA agonist applications. As revealed in experiments from IP3R2 KO mice, GABA-induced SICs were also dependent on IP3R mediated intracellular Ca2+ transients in astrocytes. These data suggest that astrocytes activated by GABAergic interneurons convert a transient inhibition into a delayed excitation in local circuits. I conclude that cortical astrocytes can be activated by two of the major GABAergic interneuron classes in the brain (PV and SOM). The consequent gliotransmitter release provides a new form of homeostatic control of local network excitability.

Gli astrociti hanno un ruolo centrale nella regolazione dell’attività e della plasticità dei circuiti neuronali. I processi astrocitari avvolgono le sinapsi e rispondono al rilascio neuronale di glutammato con significativi aumenti di Ca2+ intracellulare. Tali variazioni Ca2+, principalmente mediate da recettori metabotropici, regolano il rilascio di gliotrasmettitori che modulano sia la trasmissione eccitatoria che quella inibitoria. Tuttavia, mentre l’interazione tra astrociti e neuroni eccitatori è largamente studiata, la cooperazione tra neuroni inibitori ed astrociti rimane ancora inesplorata. L'inibizione sinaptica dipende da una varietà di interneuroni GABAergici che orchestrano l’attività spontanea e le risposte a stimoli sensoriali dei neuroni eccitatori, regolando anche lo sviluppo corticale e l’insorgenza, la propagazione e la cessazione dell’attività epilettica. L’interazione tra interneuroni ed astrociti rappresenta dunque un ulteriore livello di complessità computazionale nell’elaborazione dell’informazione nervosa ed un potenziale meccanismo alla base delle crisi epilettiche. L’obiettivo della mia tesi è di studiare la comunicazione tra astrociti ed interneuroni, valutando se gli astrociti siano in grado di rispondere al neurotrasmettitore GABA e come la loro risposta possa eventualmente influenzare l’attività neuronale. Per caratterizzare questa interazione, ho effettuato esperimenti di imaging del Ca2+ in fettine corticali caricate con l’indicatore del calcio FLUO-4 AM e per marcare selettivamente gli astrociti Sulforodamina-101. Il 60 % degli astrociti monitorati ha mostrato aumenti di Ca2+ somatico in seguito a somministrazione di GABA o baclofen (Bac), un’agonista specifico dei recettori GABAB. Tale risposta Ca2+ è abolita in topi KO per il recettore astrocitario dell’inositol-1,4,5-trifosfato (IP3). D’altra parte anche il blocco delle proteine Gi/q aboliva la risposta calcio mediata dal Bac. Questi risultati rivelano un coinvolgimento della cascata Gq/IP3 e suggeriscono una possibile interazione tra Gi/Gq nel segnale di risposta al GABA da parte degli astrociti. In un modello di animale transgenico in cui gli astrociti esprimono geneticamente il sensore del Ca2+ GCaMP3, applicazioni locali di GABA o Bac hanno indotto nei processi degli astrociti oscillazioni durature e sostenute del segnale Ca2+. Tale attività Ca2+ occasionalmente poteva propagarsi e coinvolgere l’intero astrocita. La responsività degli astrociti al signalling GABAergico è stata inoltre validata in esperimenti in vivo in animali adulti P30-60 esprimenti GCaMP3, dove applicazioni locali di Bac in SSCx LI/II, hanno evocato aumenti Ca2+ nel 45.46 % ± 8.07 % del totale degli astrociti monitorati. Ho confermato la selettività di questa risposta in esperimenti di optogenetica, esprimendo negli interneuroni GABAergici Parvalbumina-positivi (PV) o Somatostatina-positivi (SOM) il canale foto-attivabile channelrhodopsin-2. La foto-stimolazione simultanea e selettiva dei PV o dei SOM ha dimostrato che gli astrociti rispondono al rilascio sinaptico di GABA con aumenti di Ca2+ mediati dal recettore GABAB. Inoltre la scarica di potenziali di azione indotta in un singolo PV o in un SOM tramite una pipetta da patch recording, produce lo stesso effetto su scala locale. Ho inoltre studiato se gli astrociti, una volta attivati da GABA, siano in grado di rilasciare glutammato evocando lente correnti depolarizzanti (SICs, slow inward currents) nei neuroni. L’imaging del Ca2+ accoppiato a registrazioni da neuroni piramidali hanno rivelato che l’attività Ca2+, indotta dal GABA negli astrociti, provocava SICs. Infatti, esperimenti di controllo in topi IP3R2-KO non hanno rivelato un significativo aumento nel numero di SICs. Questi dati sono stati confermati anche tramite stimolazione di PV o SOM esprimenti ChR2 in cui, in seguito all’attivazione selettiva delle due classi di interneuroni, si è osservato un aumento significativo nella frequenza delle SICs. Questi dati dimostrano che gli astrociti, attivati dal GABA, sono in grado di convertire un episodio inibitorio transiente, ma intenso, in un lento aumento di eccitabilità nei circuiti locali. In conclusione, gli astrociti corticali sono attivati da due classi di interneuroni GABAergici e il conseguente rilascio di gliotrasmettitori rivela una nuova forma di controllo omeostatico dell’eccitabilità di network.

GABAergic interneuron communication to astrocytes: a novel modulatory signalling in brain networks / Mariotti, Letizia. - (2015 Feb 01).

GABAergic interneuron communication to astrocytes: a novel modulatory signalling in brain networks

Mariotti, Letizia
2015

Abstract

Gli astrociti hanno un ruolo centrale nella regolazione dell’attività e della plasticità dei circuiti neuronali. I processi astrocitari avvolgono le sinapsi e rispondono al rilascio neuronale di glutammato con significativi aumenti di Ca2+ intracellulare. Tali variazioni Ca2+, principalmente mediate da recettori metabotropici, regolano il rilascio di gliotrasmettitori che modulano sia la trasmissione eccitatoria che quella inibitoria. Tuttavia, mentre l’interazione tra astrociti e neuroni eccitatori è largamente studiata, la cooperazione tra neuroni inibitori ed astrociti rimane ancora inesplorata. L'inibizione sinaptica dipende da una varietà di interneuroni GABAergici che orchestrano l’attività spontanea e le risposte a stimoli sensoriali dei neuroni eccitatori, regolando anche lo sviluppo corticale e l’insorgenza, la propagazione e la cessazione dell’attività epilettica. L’interazione tra interneuroni ed astrociti rappresenta dunque un ulteriore livello di complessità computazionale nell’elaborazione dell’informazione nervosa ed un potenziale meccanismo alla base delle crisi epilettiche. L’obiettivo della mia tesi è di studiare la comunicazione tra astrociti ed interneuroni, valutando se gli astrociti siano in grado di rispondere al neurotrasmettitore GABA e come la loro risposta possa eventualmente influenzare l’attività neuronale. Per caratterizzare questa interazione, ho effettuato esperimenti di imaging del Ca2+ in fettine corticali caricate con l’indicatore del calcio FLUO-4 AM e per marcare selettivamente gli astrociti Sulforodamina-101. Il 60 % degli astrociti monitorati ha mostrato aumenti di Ca2+ somatico in seguito a somministrazione di GABA o baclofen (Bac), un’agonista specifico dei recettori GABAB. Tale risposta Ca2+ è abolita in topi KO per il recettore astrocitario dell’inositol-1,4,5-trifosfato (IP3). D’altra parte anche il blocco delle proteine Gi/q aboliva la risposta calcio mediata dal Bac. Questi risultati rivelano un coinvolgimento della cascata Gq/IP3 e suggeriscono una possibile interazione tra Gi/Gq nel segnale di risposta al GABA da parte degli astrociti. In un modello di animale transgenico in cui gli astrociti esprimono geneticamente il sensore del Ca2+ GCaMP3, applicazioni locali di GABA o Bac hanno indotto nei processi degli astrociti oscillazioni durature e sostenute del segnale Ca2+. Tale attività Ca2+ occasionalmente poteva propagarsi e coinvolgere l’intero astrocita. La responsività degli astrociti al signalling GABAergico è stata inoltre validata in esperimenti in vivo in animali adulti P30-60 esprimenti GCaMP3, dove applicazioni locali di Bac in SSCx LI/II, hanno evocato aumenti Ca2+ nel 45.46 % ± 8.07 % del totale degli astrociti monitorati. Ho confermato la selettività di questa risposta in esperimenti di optogenetica, esprimendo negli interneuroni GABAergici Parvalbumina-positivi (PV) o Somatostatina-positivi (SOM) il canale foto-attivabile channelrhodopsin-2. La foto-stimolazione simultanea e selettiva dei PV o dei SOM ha dimostrato che gli astrociti rispondono al rilascio sinaptico di GABA con aumenti di Ca2+ mediati dal recettore GABAB. Inoltre la scarica di potenziali di azione indotta in un singolo PV o in un SOM tramite una pipetta da patch recording, produce lo stesso effetto su scala locale. Ho inoltre studiato se gli astrociti, una volta attivati da GABA, siano in grado di rilasciare glutammato evocando lente correnti depolarizzanti (SICs, slow inward currents) nei neuroni. L’imaging del Ca2+ accoppiato a registrazioni da neuroni piramidali hanno rivelato che l’attività Ca2+, indotta dal GABA negli astrociti, provocava SICs. Infatti, esperimenti di controllo in topi IP3R2-KO non hanno rivelato un significativo aumento nel numero di SICs. Questi dati sono stati confermati anche tramite stimolazione di PV o SOM esprimenti ChR2 in cui, in seguito all’attivazione selettiva delle due classi di interneuroni, si è osservato un aumento significativo nella frequenza delle SICs. Questi dati dimostrano che gli astrociti, attivati dal GABA, sono in grado di convertire un episodio inibitorio transiente, ma intenso, in un lento aumento di eccitabilità nei circuiti locali. In conclusione, gli astrociti corticali sono attivati da due classi di interneuroni GABAergici e il conseguente rilascio di gliotrasmettitori rivela una nuova forma di controllo omeostatico dell’eccitabilità di network.
1-feb-2015
Deciphering the rules governing synaptic communication among neurons is believed to provide the key to understanding how the brain works. Accumulating evidence supports, however, the novel view that the brain should not be regarded simply as a circuit of actively interacting neurons but rather as a network of neurons and astrocytes that intesively cooperate to perform computational feats. Astrocytes respond to the synaptic release of neurotransmitters with intracellular Ca2+ elevations mediated mainly by G-protein coupled receptors, and with the release of neuroactive molecules, collectively termed gliotransmitters, that contribute to the modulation of synaptic transmission and plasticity. The role of neuron-astrocyte interactions has been, however, intensively studied in relation to glutamatergic synaptic transmission, but little has been revealed about the role of astrocytes in GABAergic inhibitory transmission. Indeed, whether the different GABAergic interneurons specifically signal to astrocytes and what impact on the activity of local neuronal circuits this signalling pathway may are fundamental questions that have been poorly addressed. In my thesis I started to investigate the signaling between different interneurons and astrocytes, focusing on Parvalbumin (PV)- and Somatostatin (SOM)-expressing interneuron subpopulations that compose up to 70 % of the total number of GABAergic interneurons in the brain. To this aim, I developed a complex approach that combines single and two-photon laser-scanning microscopy for Ca2+ imaging, both in somatosensory cortex (SSCx) slices and in vivo, patch-clamp recording and optogenetic techniques. I found that in somatosensory and temporal cortex slices loaded with the Ca2+ indicator Fluo-4 AM and the astrocytic marker SR101, about 60 % of layer V astrocytes showed large amplitude somatic Ca2+ increases in response to GABA or baclofen (Bac, a GABAB receptor agonist) in both young and adult mice. These Ca2+ responses were abolished in mice lacking the inositol-1,4,5-trisphosphate (IP3) receptor type 2 in astrocytes, while blocking Gi/o proteins with pertussis toxin prevented Bac-mediated Ca2+ transients. These results reveal an involvement of the Gq/IP3 cascade and suggest possible Gi/o-Gq protein interactions in the astrocyte response to GABA signals. In a mouse model in which astrocytes selectively express the genetically encoded Ca2+ indicator GCaMP3, I also found that local GABA or Bac applications induced long-lasting Ca2+ oscillations at fine processes that occasionally spread to the entire astrocytic soma and other processes. I then validated the responsiveness of astrocytes to GABAergic signals in in vivo experiments from P30-60 anesthetized GCaMP3 animals where Bac locally applied to primary SSCx layers I/II evoked Ca2+ elevations in 45.46 % ± 8.07 % of the total astrocytes observed. Optogenetic stimulation of ChR2-expressing PV or SOM interneurons also evoked astrocytes Ca2+ events (the average of Ca2+ peaks per minute significantly increase from 0.15 ± 0.06 to 0.30 ± 0.05 for PV interneurons stimulation and from 0.19 ± 0.04 to 1.16 ± 0.13 for SOM interneurons stimulation). Current pulse depolarization of a single PV or SOM interneuron increased Ca2+ peaks in nearby astrocytes from 0.41 ± 0.04 to 0.65 ± 0.08 (p<0.05) and event frequency per minute from 0.10 ± 0.31 to 1.09 ± 0.16 (p<0.01), respectively. Patch-clamp recordings in the presence of TTX showed that GABAB activation triggered glutamate release in astrocytes and NMDAR-mediated slow inward currents (SICs) in nearby neurons. The frequency of SICs was strongly increased both in PV interneurons (from 0.15 ± 0.06 to 0.46 ± 0.04 event/min) and pyramidal neurons (from 0.30 ± 0.07 to 0.79 ± 0.17 event/min). The increase in SICs frequency lasted for about two minutes on average, outlasting the time of GABA agonist applications. As revealed in experiments from IP3R2 KO mice, GABA-induced SICs were also dependent on IP3R mediated intracellular Ca2+ transients in astrocytes. These data suggest that astrocytes activated by GABAergic interneurons convert a transient inhibition into a delayed excitation in local circuits. I conclude that cortical astrocytes can be activated by two of the major GABAergic interneuron classes in the brain (PV and SOM). The consequent gliotransmitter release provides a new form of homeostatic control of local network excitability.
astrocyte, GABAergic interneurons, SICs, Ca2+ imaging, patch clamp recording
GABAergic interneuron communication to astrocytes: a novel modulatory signalling in brain networks / Mariotti, Letizia. - (2015 Feb 01).
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