This thesis analyzes seven cemeteries datable between the 4th and the 8th century AD, located in three areas of Northern Italy (Bergamo, Modena, Verona), through a multidisciplinary approach based on archaeology, bio-archaeology and stable isotopes analysis, to be applied to skeletal materials. The aim is to investigate the characteristics of the population from the Late Antique and Early Medieval periods, focusing on the themes of nutrition and individuals’ migration, examined through the chemical analysis of stable isotopes of carbon, nitrogen, oxygen and strontium. The analyzed sample is composed by 254 individuals, which were kindly provided by the Archaeological Soprintendenza of Veneto, Lombardia and Emilia Romagna. In each different area both late antique and early medieval cemeteries were studied, in order to compare the data in diachrony: in the Bergamo area the necropolis selected were the ones of Covo loc. Bellinzana (4th-6th c.), Caravaggio loc. Masano (6th-7th c.) and Fara Olivana (6th-8th c.); in the Modena area, Spilamberto via Macchioni (4th-6th c.) and Cava Ponte del Rio (6th-8th c.); in the Verona area, Povegliano loc. Croce (4th-6th c.) e loc. Ortaia (6th-8th c.). First of all, the author highlights the funerary rites using the the analysis of the graves taphonomy. The implementation of bio-archaeology enabled the reconstruction of the biological profile (gender, age at the death, height), the health condition and employment activities of each individual, in order to define the whole composition and lifestyle of the population. The analysis showed that, in spite of the hard working condition, the general health was fair. The results of the stable isotopes analysis of carbon and nitrogen of both collagen (bones and dentin) and carbonate of dental enamel mark territorial differences in nutrition between the Late Antiquity and the Early Middle Ages. Different systems of subsistence between coeval late antique necropolis can be observed, in fact in Covo (Bg) nutrition was based on C4 plants, such as millet (Panicum miliaceum and Setaria Italica) and sorghum (Sorghum bicolor); instead, diet in Spilamberto (Mo) was based on C3 plants, such as wheat, barley and oats. The use of different plants could be referred to different economies. The analyzed early medieval individuals show a nutrition based on C3, a kind of diet which could indicate either a cultural choice as well as an access to more food resources by these communities than the late antique populations. With reference to the mobility of the population, the data acquired both from the dental enamel carbonate (carbon and oxygen) and from the dentin, indicate only 3 possible allochthonous individuals (1 from the site of Caravaggio and 2 from Povegliano, Ortaia). A pilot study about the isotopic analysis of strontium, performed in order to track allochthonous individuals in the Spilamberto (Mo) cemetery, shows that 3 women had different origins in comparison to the other people buried in the same necropolis. In the whole, the data aquired are currently opening new research perspectives about the characteristics of both society and economies in the transitional period between Late Antiquity and Early Middle Ages in Northern Italy.

La presente tesi analizza 7 cimiteri con cronologia tra IV e VIII secolo d.C., situati in tre province dell’Italia settentrionale (Bergamo, Modena, Verona), attraverso una metodologia multidisciplinare applicata al materiale scheletrico, basata su archeologia, bioarcheologia e analisi degli isotopi stabili. L’obiettivo è indagare le caratteristiche del popolamento tra tardo antico e alto medioevo, con particolare attenzione ai temi dell’alimentazione e della mobilità degli individui, analizzati attraverso le analisi chimiche degli isotopi stabili di carbonio, azoto, ossigeno e stronzio. Il campione studiato è composto da 254 individui, messi a disposizione dalle Soprintendenze Archeologia del Veneto, della Lombardia e dell’Emilia Romagna. All’interno delle diverse aree, si sono studiati cimiteri tardoantichi e altomedievali, per confrontare i dati anche in diacronia: per Bergamo, Covo loc. Bellinzana (IV-VI sec.), Caravaggio loc. Masano (VI-VII sec.), Fara Olivana (VI-VIII sec.); per Modena, Spilamberto via Macchioni (IV-VI sec.) e Cava Ponte del Rio (VI-VIII sec.); per Verona, Povegliano loc. Croce (IV-VI sec.) e loc. Ortaia (VI-VIII sec.). Una prima analisi archeologica ha delineato la ritualità funeraria sulla base della tafonomia delle tombe. L’applicazione della bioarcheologia ha permesso di ricostruire il profilo biologico (diagnosi di sesso, stima dell’età alla morte, statura), lo stato di salute e le attività occupazionali per ogni soggetto, al fine di delineare la composizione e lo stile di vita complessivo della popolazione. L’analisi ha dimostrato che, nonostante le condizioni lavorative dovessero essere dure, lo stato di salute generale delle popolazioni era discreto. I risultati delle analisi sugli isotopi stabili di carbonio e azoto sul collagene (osso e dentina) e sul carbonato dello smalto dentale hanno evidenziato delle differenze territoriali nella tipologia di alimentazione tra tardoantico e altomedioevo. Nel periodo tardoantico, si osservano differenti sistemi di sussistenza tra le necropoli coeve, infatti a Covo (Bg) l’alimentazione è basata su piante C4, come miglio (Panicum miliaceum e Setaria Italica) e sorgo (Sorghum bicolor); mentre a Spilamberto (Mo) è su base di piante C3, come grano, orzo e avena. L’uso delle diverse piante potrebbe essere riferito a sistemi economici diversi. Nell’altomedioevo, gli individui analizzati mostrano un’alimentazione basata su piante C3. Questo tipo di dieta potrebbe indicare sia una scelta di tipo culturale sia l’accesso da parte di queste comunità a maggiori risorse alimentari rispetto al tardoantico. Per la mobilità, i dati derivanti dal carbonato dello smalto dentale (carbonio e ossigeno) e dal collagene della dentina, hanno evidenziato una possibile alloctonia solo per 3 individui (1 dal sito di Caravaggio - Bg e 2 da quello di Povegliano loc. Ortaia - Vr). Lo “studio pilota” relativo alle analisi isotopiche dello stronzio per rintracciare individui alloctoni nei contesti cimiteriali di Spilamberto (Mo), ha dimostrato che 3 donne della necropoli altomedievale avevano una provenienza diversa rispetto ai restanti individui. I dati nel loro complesso aprono nuove prospettive di ricerca sulle caratteristiche della società e sull’economia in questo periodo di transizione in Italia settentrionale.

Analisi isotopiche e bioarcheologia come fonti per lo studio del popolamento tra tardo antico e alto medioevo in Italia settentrionale. Dati a confronto per le province di Bergamo, Modena e Verona / Marinato, Maurizio. - (2016 Jan 31).

Analisi isotopiche e bioarcheologia come fonti per lo studio del popolamento tra tardo antico e alto medioevo in Italia settentrionale. Dati a confronto per le province di Bergamo, Modena e Verona.

Marinato, Maurizio
2016

Abstract

La presente tesi analizza 7 cimiteri con cronologia tra IV e VIII secolo d.C., situati in tre province dell’Italia settentrionale (Bergamo, Modena, Verona), attraverso una metodologia multidisciplinare applicata al materiale scheletrico, basata su archeologia, bioarcheologia e analisi degli isotopi stabili. L’obiettivo è indagare le caratteristiche del popolamento tra tardo antico e alto medioevo, con particolare attenzione ai temi dell’alimentazione e della mobilità degli individui, analizzati attraverso le analisi chimiche degli isotopi stabili di carbonio, azoto, ossigeno e stronzio. Il campione studiato è composto da 254 individui, messi a disposizione dalle Soprintendenze Archeologia del Veneto, della Lombardia e dell’Emilia Romagna. All’interno delle diverse aree, si sono studiati cimiteri tardoantichi e altomedievali, per confrontare i dati anche in diacronia: per Bergamo, Covo loc. Bellinzana (IV-VI sec.), Caravaggio loc. Masano (VI-VII sec.), Fara Olivana (VI-VIII sec.); per Modena, Spilamberto via Macchioni (IV-VI sec.) e Cava Ponte del Rio (VI-VIII sec.); per Verona, Povegliano loc. Croce (IV-VI sec.) e loc. Ortaia (VI-VIII sec.). Una prima analisi archeologica ha delineato la ritualità funeraria sulla base della tafonomia delle tombe. L’applicazione della bioarcheologia ha permesso di ricostruire il profilo biologico (diagnosi di sesso, stima dell’età alla morte, statura), lo stato di salute e le attività occupazionali per ogni soggetto, al fine di delineare la composizione e lo stile di vita complessivo della popolazione. L’analisi ha dimostrato che, nonostante le condizioni lavorative dovessero essere dure, lo stato di salute generale delle popolazioni era discreto. I risultati delle analisi sugli isotopi stabili di carbonio e azoto sul collagene (osso e dentina) e sul carbonato dello smalto dentale hanno evidenziato delle differenze territoriali nella tipologia di alimentazione tra tardoantico e altomedioevo. Nel periodo tardoantico, si osservano differenti sistemi di sussistenza tra le necropoli coeve, infatti a Covo (Bg) l’alimentazione è basata su piante C4, come miglio (Panicum miliaceum e Setaria Italica) e sorgo (Sorghum bicolor); mentre a Spilamberto (Mo) è su base di piante C3, come grano, orzo e avena. L’uso delle diverse piante potrebbe essere riferito a sistemi economici diversi. Nell’altomedioevo, gli individui analizzati mostrano un’alimentazione basata su piante C3. Questo tipo di dieta potrebbe indicare sia una scelta di tipo culturale sia l’accesso da parte di queste comunità a maggiori risorse alimentari rispetto al tardoantico. Per la mobilità, i dati derivanti dal carbonato dello smalto dentale (carbonio e ossigeno) e dal collagene della dentina, hanno evidenziato una possibile alloctonia solo per 3 individui (1 dal sito di Caravaggio - Bg e 2 da quello di Povegliano loc. Ortaia - Vr). Lo “studio pilota” relativo alle analisi isotopiche dello stronzio per rintracciare individui alloctoni nei contesti cimiteriali di Spilamberto (Mo), ha dimostrato che 3 donne della necropoli altomedievale avevano una provenienza diversa rispetto ai restanti individui. I dati nel loro complesso aprono nuove prospettive di ricerca sulle caratteristiche della società e sull’economia in questo periodo di transizione in Italia settentrionale.
31-gen-2016
This thesis analyzes seven cemeteries datable between the 4th and the 8th century AD, located in three areas of Northern Italy (Bergamo, Modena, Verona), through a multidisciplinary approach based on archaeology, bio-archaeology and stable isotopes analysis, to be applied to skeletal materials. The aim is to investigate the characteristics of the population from the Late Antique and Early Medieval periods, focusing on the themes of nutrition and individuals’ migration, examined through the chemical analysis of stable isotopes of carbon, nitrogen, oxygen and strontium. The analyzed sample is composed by 254 individuals, which were kindly provided by the Archaeological Soprintendenza of Veneto, Lombardia and Emilia Romagna. In each different area both late antique and early medieval cemeteries were studied, in order to compare the data in diachrony: in the Bergamo area the necropolis selected were the ones of Covo loc. Bellinzana (4th-6th c.), Caravaggio loc. Masano (6th-7th c.) and Fara Olivana (6th-8th c.); in the Modena area, Spilamberto via Macchioni (4th-6th c.) and Cava Ponte del Rio (6th-8th c.); in the Verona area, Povegliano loc. Croce (4th-6th c.) e loc. Ortaia (6th-8th c.). First of all, the author highlights the funerary rites using the the analysis of the graves taphonomy. The implementation of bio-archaeology enabled the reconstruction of the biological profile (gender, age at the death, height), the health condition and employment activities of each individual, in order to define the whole composition and lifestyle of the population. The analysis showed that, in spite of the hard working condition, the general health was fair. The results of the stable isotopes analysis of carbon and nitrogen of both collagen (bones and dentin) and carbonate of dental enamel mark territorial differences in nutrition between the Late Antiquity and the Early Middle Ages. Different systems of subsistence between coeval late antique necropolis can be observed, in fact in Covo (Bg) nutrition was based on C4 plants, such as millet (Panicum miliaceum and Setaria Italica) and sorghum (Sorghum bicolor); instead, diet in Spilamberto (Mo) was based on C3 plants, such as wheat, barley and oats. The use of different plants could be referred to different economies. The analyzed early medieval individuals show a nutrition based on C3, a kind of diet which could indicate either a cultural choice as well as an access to more food resources by these communities than the late antique populations. With reference to the mobility of the population, the data acquired both from the dental enamel carbonate (carbon and oxygen) and from the dentin, indicate only 3 possible allochthonous individuals (1 from the site of Caravaggio and 2 from Povegliano, Ortaia). A pilot study about the isotopic analysis of strontium, performed in order to track allochthonous individuals in the Spilamberto (Mo) cemetery, shows that 3 women had different origins in comparison to the other people buried in the same necropolis. In the whole, the data aquired are currently opening new research perspectives about the characteristics of both society and economies in the transitional period between Late Antiquity and Early Middle Ages in Northern Italy.
Archeologia funerari/Funerary Archaeology Isotopi stabili/Stalbe Isotopes Bioarcheologia/Bioarchaeology Cimiteri/Cemetery
Analisi isotopiche e bioarcheologia come fonti per lo studio del popolamento tra tardo antico e alto medioevo in Italia settentrionale. Dati a confronto per le province di Bergamo, Modena e Verona / Marinato, Maurizio. - (2016 Jan 31).
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