This PhD thesis aims to explore the context of foster care services in relation to the participation of children in foster care projects designed for them. Giving the opportunity to children to express their point of view on events that affect them, before being a right recognized by the Convention on the Rights of the Child (CRC article 12, 1989), is the basis of the contemporary pedagogical vision that considers the child as the "protagonist" (Cian, 1993) capable of acting on the world around him and the active "builder" (Vygotsky, 1978) of his knowledge in the context he belongs to. This right seems hardly granted within the Protection Service that deal with children and families in difficult situations, as in such cases the institutional warrant focused on the function on protection, presupposing the capability of an adult to know what is better for a child and decide accordingly in his best interest, is to prevail. This project is developed within the ecological perspective of human development (Bronfenbrenner 1979, 2005) and intends to investigate the theme of "the child's point of view" with reference to the hetero-family foster care experience he is living, in order to highlight the possible areas of reflection and innovation in the design of foster care services by the operators involved. The survey group consists of 16 social workers, 8 children between 5 and 10 years old and their families who are cared for by the services of the Genoa Municipality, as this municipality has been appointed by the Ministry of Labor and Social Affairs for testing the National Guidelines for the Family Foster Care which were approved on 25.10.2012. By assuming a purely qualitative approach, through the implementation of the "Research Training Intervention" model, the survey will be conducted using the tools of the Mosaic Approach (Clark, 2001.2005) which have been adapted to the type of the survey group. Therefore visual techniques such as the use of photography will be utilized; the construction of the photo album to collect the child's point of view, which will be integrated later with the one of the adults (birth family, foster family, social services protection operators) through semi-structured interviews and focus groups. The literature review focused on the close examination of the cultural, legislative, psychological and pedagogical roots of the aspects related to the child's listening and participation to the decisions that concern him (Dame Butler-Sloss, 2001) within the services for minors, and in particular in local child protection services. The evaluation of the experience of "training" first and then "action research" together with the operators involved outlined the pedagogical aspects that are central to the European and international debate on the actual realization of the right of listening and participation, in particular for children included in protection and foster care programs; moreover, it has proposed interesting developments on the organizational dimension of the services in which the operators work or interface, as a crucial element in achieving systematic and not occasional practices that put at center the child's point of view in the decisions that concern him.

La presente tesi di dottorato si propone di esplorare il contesto dei servizi per l’affidamento familiare in relazione alla partecipazione dei bambini ai progetti di affidamento familiare pensati per loro. Dare la possibilità ai bambini di esprimere il loro punto di vista sugli avvenimenti che li riguardano, prima che essere un diritto riconosciuto dalla Convenzione dei diritti del bambino (art.12 CRC 1989), è il presupposto della visione pedagogica contemporanea che vede il bambino “protagonista” (Cian, 1993) in grado di agire sul mondo che lo circonda e “costruttore” (Vygotskij, 1978) attivo delle sue conoscenze nel contesto a cui appartiene. Nell’ambito dei Servizi di Tutela e Protezione che si occupano dei bambini e delle loro famiglie in situazione di difficoltà, tale diritto sembra garantito con difficoltà in quanto risulta prevalere il mandato istituzionale focalizzato sulla funzione di “protezione”, che presuppone la capacità dell’adulto di sapere cosa è meglio per il bambino e decidere nel suo migliore interesse. Il presente progetto si sviluppa all’interno della prospettiva ecologica dello sviluppo umano (Bronfenbrenner 1979, 2005) e intende indagare quindi il tema del “punto di vista del bambino” in riferimento all’esperienza di affido etero-familiare che sta vivendo, al fine di evidenziare i possibili ambiti di riflessione e innovazione nelle pratiche di progettazione dell’intervento di affido familiare degli operatori dei servizi coinvolti. Il gruppo di indagine riguarda 16 operatori sociali e 8 bambini di età compresa tra i 5 e 10 anni e le loro famiglie che sono in carico presso i servizi del Comune di Genova, in quanto questo Comune è stato individuato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali per sperimentare le Linee di Indirizzo Nazionali per l’Affido Familiare approvate il 25.10.2012. Assumendo un approccio prettamente qualitativo, attraverso il modello della Ricerca Formazione Intervento, l’indagine sarà condotta avvalendosi degli strumenti del Mosaic Approach (Clark, 2001,2005) che sono stati adattati alla tipologia del gruppo di indagine. Saranno, dunque, utilizzate tecniche visuali come l'uso della fotografia, la costruzione dell’album fotografico per raccogliere il punto di vista del bambino, che verrà in seguito integrato con quello degli adulti (famiglia d’origine, famiglia affidataria, operatori dei servizi di tutela sociale) attraverso interviste semistrutturate e focus group. La rassegna della letteratura ha riguardato l’approfondimento delle radici culturali, legislative, psicologiche e pedagogiche degli aspetti riguardanti l’ascolto e la partecipazione del minore alle decisioni che lo riguardano (Dame-Butler Sloss, 2001) all’interno dei servizi per i minori, e in particolare nei servizi territoriali tutela minori. La valutazione dell’esperienza di formazione prima e ricerca-intervento poi insieme agli operatori coinvolti, ha delineato gli aspetti pedagogici che sono al centro del dibattito europeo e internazionale sulla effettiva realizzazione del diritto di ascolto e partecipazione in particolare dei bambini inseriti nei percorsi di protezione e tutela e in affidamento familiare nello specifico; inoltre, ha prospettato interessanti sviluppi sulla dimensione organizzativa dei servizi coinvolti in cui gli operatori lavorano o con cui si interfacciano, come elemento determinante nel realizzare pratiche sistematiche e non occasionali che mettano al centro il punto di vista del bambino nelle decisioni che lo riguardano.

Il punto di vista dei bambini nei processi di affidamento familiare. Ricerca esplorativa con gli operatori dei servizi del Comune di Genova / Carbonin, Claudia. - (2016 Feb 01).

Il punto di vista dei bambini nei processi di affidamento familiare. Ricerca esplorativa con gli operatori dei servizi del Comune di Genova.

Carbonin, Claudia
2016

Abstract

La presente tesi di dottorato si propone di esplorare il contesto dei servizi per l’affidamento familiare in relazione alla partecipazione dei bambini ai progetti di affidamento familiare pensati per loro. Dare la possibilità ai bambini di esprimere il loro punto di vista sugli avvenimenti che li riguardano, prima che essere un diritto riconosciuto dalla Convenzione dei diritti del bambino (art.12 CRC 1989), è il presupposto della visione pedagogica contemporanea che vede il bambino “protagonista” (Cian, 1993) in grado di agire sul mondo che lo circonda e “costruttore” (Vygotskij, 1978) attivo delle sue conoscenze nel contesto a cui appartiene. Nell’ambito dei Servizi di Tutela e Protezione che si occupano dei bambini e delle loro famiglie in situazione di difficoltà, tale diritto sembra garantito con difficoltà in quanto risulta prevalere il mandato istituzionale focalizzato sulla funzione di “protezione”, che presuppone la capacità dell’adulto di sapere cosa è meglio per il bambino e decidere nel suo migliore interesse. Il presente progetto si sviluppa all’interno della prospettiva ecologica dello sviluppo umano (Bronfenbrenner 1979, 2005) e intende indagare quindi il tema del “punto di vista del bambino” in riferimento all’esperienza di affido etero-familiare che sta vivendo, al fine di evidenziare i possibili ambiti di riflessione e innovazione nelle pratiche di progettazione dell’intervento di affido familiare degli operatori dei servizi coinvolti. Il gruppo di indagine riguarda 16 operatori sociali e 8 bambini di età compresa tra i 5 e 10 anni e le loro famiglie che sono in carico presso i servizi del Comune di Genova, in quanto questo Comune è stato individuato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali per sperimentare le Linee di Indirizzo Nazionali per l’Affido Familiare approvate il 25.10.2012. Assumendo un approccio prettamente qualitativo, attraverso il modello della Ricerca Formazione Intervento, l’indagine sarà condotta avvalendosi degli strumenti del Mosaic Approach (Clark, 2001,2005) che sono stati adattati alla tipologia del gruppo di indagine. Saranno, dunque, utilizzate tecniche visuali come l'uso della fotografia, la costruzione dell’album fotografico per raccogliere il punto di vista del bambino, che verrà in seguito integrato con quello degli adulti (famiglia d’origine, famiglia affidataria, operatori dei servizi di tutela sociale) attraverso interviste semistrutturate e focus group. La rassegna della letteratura ha riguardato l’approfondimento delle radici culturali, legislative, psicologiche e pedagogiche degli aspetti riguardanti l’ascolto e la partecipazione del minore alle decisioni che lo riguardano (Dame-Butler Sloss, 2001) all’interno dei servizi per i minori, e in particolare nei servizi territoriali tutela minori. La valutazione dell’esperienza di formazione prima e ricerca-intervento poi insieme agli operatori coinvolti, ha delineato gli aspetti pedagogici che sono al centro del dibattito europeo e internazionale sulla effettiva realizzazione del diritto di ascolto e partecipazione in particolare dei bambini inseriti nei percorsi di protezione e tutela e in affidamento familiare nello specifico; inoltre, ha prospettato interessanti sviluppi sulla dimensione organizzativa dei servizi coinvolti in cui gli operatori lavorano o con cui si interfacciano, come elemento determinante nel realizzare pratiche sistematiche e non occasionali che mettano al centro il punto di vista del bambino nelle decisioni che lo riguardano.
1-feb-2016
This PhD thesis aims to explore the context of foster care services in relation to the participation of children in foster care projects designed for them. Giving the opportunity to children to express their point of view on events that affect them, before being a right recognized by the Convention on the Rights of the Child (CRC article 12, 1989), is the basis of the contemporary pedagogical vision that considers the child as the "protagonist" (Cian, 1993) capable of acting on the world around him and the active "builder" (Vygotsky, 1978) of his knowledge in the context he belongs to. This right seems hardly granted within the Protection Service that deal with children and families in difficult situations, as in such cases the institutional warrant focused on the function on protection, presupposing the capability of an adult to know what is better for a child and decide accordingly in his best interest, is to prevail. This project is developed within the ecological perspective of human development (Bronfenbrenner 1979, 2005) and intends to investigate the theme of "the child's point of view" with reference to the hetero-family foster care experience he is living, in order to highlight the possible areas of reflection and innovation in the design of foster care services by the operators involved. The survey group consists of 16 social workers, 8 children between 5 and 10 years old and their families who are cared for by the services of the Genoa Municipality, as this municipality has been appointed by the Ministry of Labor and Social Affairs for testing the National Guidelines for the Family Foster Care which were approved on 25.10.2012. By assuming a purely qualitative approach, through the implementation of the "Research Training Intervention" model, the survey will be conducted using the tools of the Mosaic Approach (Clark, 2001.2005) which have been adapted to the type of the survey group. Therefore visual techniques such as the use of photography will be utilized; the construction of the photo album to collect the child's point of view, which will be integrated later with the one of the adults (birth family, foster family, social services protection operators) through semi-structured interviews and focus groups. The literature review focused on the close examination of the cultural, legislative, psychological and pedagogical roots of the aspects related to the child's listening and participation to the decisions that concern him (Dame Butler-Sloss, 2001) within the services for minors, and in particular in local child protection services. The evaluation of the experience of "training" first and then "action research" together with the operators involved outlined the pedagogical aspects that are central to the European and international debate on the actual realization of the right of listening and participation, in particular for children included in protection and foster care programs; moreover, it has proposed interesting developments on the organizational dimension of the services in which the operators work or interface, as a crucial element in achieving systematic and not occasional practices that put at center the child's point of view in the decisions that concern him.
affidamento familiare/foster care; ascolto/listening; partecipazione/participation; mosaic approach;
Il punto di vista dei bambini nei processi di affidamento familiare. Ricerca esplorativa con gli operatori dei servizi del Comune di Genova / Carbonin, Claudia. - (2016 Feb 01).
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